venerdì 30 marzo 2018

*Recensione* “Aspettando te” di Carlotta Pino

*Recensione* 
“Aspettando te” 
di 
Carlotta Pino




Recensione
Il libro che andiamo ad esaminare oggi si intitola “Aspettando te” di Carlotta Pino. Il libro parla della travagliata storia d’amore di due ragazzi che si conoscono da bambini perché vivono nello stesso paese. Il destino, però, decide di dividerli, ma un sottile filo che li lega, continuerà a tenerli uniti anche nella crescita. I due protagonisti infatti, si rincorreranno per anni, fino a ritrovarsi…ma riusciranno ad essere più forti degli eventi che li travolgeranno?



Nella sinossi c’è scritto che è tratto da una storia vera, la trama è infatti originale, come del resto l’epilogo…ma non c’è niente di più da salvare! La narrazione è troppo frettolosa, accade tutto troppo velocemente, come se fosse la descrizione impersonale di alcuni eventi accaduti. Proprio perché è tratto da una storia vera, i sentimenti e le sensazioni provate dai protagonisti dovrebbero essere descritte minuziosamente, trasparire dalle pagine, invece questo non accade. Non si riesce ad entrare in empatia con i personaggi, non ci sono emozioni da provare sulla propria pelle. È come se si leggesse un articolo di giornale, dove sono riportate delle sequenze di fatti accaduti. Ed è un peccato. Perché parla di un amore, immenso e forte, che forse in pochi hanno la fortuna di vivere. Quell’amore totale che va oltre tutto, che non si spegne nonostante il passare degli anni e nonostante la distanza. Ho trovato confusione anche nel metodo di scrittura, con contraddizioni evidenti.



“Il secondo giorno avevamo legato un po’ di più, questo grazie anche ai vari giochi di squadra che ci fecero fare. Non ricordo bene come, ma io e Derek iniziammo ad avere sempre più confidenza. Lui però, rimaneva parecchio riservato, non si sbilanciava mai più di tanto.

“Bene”, pensai tra me e me “io parlo sempre, lui mai: ho trovato la persona adatta a me.”

Eppure da lì a breve mi sarei ricreduta, infatti con il tempo scoprii che ci incastravamo alla perfezione, neanche fossimo stati due tasselli dello stesso puzzle.”



Anche per quello che riguarda la grammatica ho trovato delle lacune:



“A mano a mano che entravo a far parte sempre più nel giro ero considerato come una guida per loro, mi ascoltavano come se fossi una sorta di Dio in terra.

Per un periodo di tempo vissi in strada, con quei tizi, che per me sono la mia famiglia. quando capii che mi ero finalmente guadagnato il rispetto di tutti loro iniziai a fare sempre di più: mi sentivo in obbligo di dimostrare che potevo fare di peggio. Tutto questo era motivo d’orgoglio per me. Guadagnavo tanto con i traffici e con tutto ciò che di illecito potesse esserci. I soldi mi hanno portato alla totale perdizione. Passavo intere nottate tra sesso e droga, mi sballavo in tutti i modi possibili.”



I tempi verbali, a mio avviso, non sono usati nel modo più appropriato.

Alterna l’imperfetto con il passato remoto, che non è un errore grave, ma che per me stonano un po’; sia per quello che riguarda la fonetica, sia per quello che riguarda la fluidità della frase. La narrazione avviene attraverso la nostra protagonista e in terza persona; e forse anche questo non aiuta più di tanto ad entrare nel racconto. Ribadisco che mi dispiace, perché la storia di base è bella, e sapere che è tratta da una storia vera, aggiunge quel qualcosa in più che è difficile trovare in altri libri…ma c’è bisogno di più patos, più emozione, più minuzia di particolari…


2 stelle

Recensione a cura di Alissia Marv


Nessun commento:

Posta un commento