martedì 20 marzo 2018

* Recensione* “Taboo” di Ava Lohan


* Recensione* 
“Taboo” 
di Ava Lohan



Sinossi

Mi chiamo Joseph Blane. Sono un mormone. Sono vergine. Ho il controllo totale sui miei impulsi sessuali e obbedisco alla Legge di Castità. Nessuna donna è in grado di farmi cedere. Tranne Judith. Per lei provo un’infinità di cose sbagliate. E quando si presenta al mio stesso campus universitario il mio autocontrollo vacilla. Per lei ho smesso di combattere. Per lei ho ripreso e adesso sono Sinner, il lottatore più acclamato nei combattimenti clandestini dell’Arena. L’idolo che le donne desiderano nel loro letto. Ma è per Judith che io distruggo i miei avversari dentro la gabbia e lotto contro me stesso e ciò che voglio. Lei. Judith mi tenta. Mi provoca. Siamo lei e io. In una città in cui nessuno sa chi o cosa siamo l’uno per l’altra. Judith si stabilisce nel mio appartamento e io non devo cadere nella lussuria. Violare la Legge di Castità è un peccato estremamente grave. E io non devo farlo. Ma soprattutto: non devo farlo con lei.


Recensione

Ritornare in carreggiata dopo un anno quasi di blocco non è facile soprattutto se ti cimenti sull’ultimo lavoro di Ava Lohan “Taboo”. Non voglio dilungarmi su quello che io in prima persona ho provato leggendolo, perché finirei per annoiarvi; cerco di analizzare il libro immedesimandomi in quello che Ava vuole trasmettere.

I due protagonisti, due fratelli, Judith e Joseph, appartengono ai cosiddetti “Mormoni”, giuro che prima di questa lettura ero ignorante sul significato: seguace di una setta religiosa americana fondata nel XIX sec. col nome di “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi dell'Ultimo Giorno”, a carattere rigidamente teocratico, nota per il rigorismo morale e per la particolarità di certi riti e costumi.

E’ proprio ricercando ciò che si può capire a fondo cosa blocca Joseph a restare fedele a questa setta, il bravo ragazzo di casa che a soli 14 anni viene “sedotto” e “attratto” da sua sorella Judith, la pecora nera della famiglia.

<<Sono sessualmente attratta da mio fratello. Lo so anch’io che pensare a lui in un determinato modo è sbagliato, ma come si può smettere di amare chi si ama?>>

Tutto gira attorno a questa attrazione tra i due, che resta all’oscuro dell’intera comunità perché porterebbe scalpore all’interno della setta dei Mormoni. Se analizziamo il perno della storia il termine più corretto per definirlo è “strano”. Ava questa volta ha affrontato un argomento alquanto forte e devo ammettere che per quasi metà libro la narrazione è stata alquanto lenta e macchinosa e ho faticato tanto per arrivare poi alla narrazione vera e propria, al vissuto dei due protagonisti. Lì ho assistito ad una cambio drastico della narrazione, la lettura scorreva fluida fino a ritrovarmi all’ultima pagina con il fiato sospeso. Non nego che l’autrice ci ha ben abituati ai suoi scritti, ma qui si è davvero superata. Non ci sono dubbi sulla sua capacità di scrittura e soprattutto sul contenuto, sebbene ostico, sa destreggiarsi con padronanza in esso. Perché diciamolo, i pregiudizi sono ormai gratuiti e non mi meraviglierei sentire critiche verso un’autrice che ci ha abituato a tematiche forte.Alla prossima, Ava

4 stelle



Recensione a cura di Doriana Torelli

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