venerdì 5 ottobre 2018

*** Iniziativa Collaborativa*** 10 racconti per 10 blog



*** Iniziativa Collaborativa*** 

10 racconti per 10 blog 


Un’iniziativa a scopo promozionale 

ideata da 

Valentina G. Bazzani 

in collaborazione 

con Cristina Pace.











Il tema principale di questa iniziativa è l'amore, con la A maiuscola. 

Ogni settimana pubblicheremo un racconto, da agosto a gennaio, che verte sul tema dell'amore: amori strani, particolari, contrastati.

Ma non sarà solo questo... seguiteci e ne scoprirete delle belle... 

Stay Tuned, Lovers!!










Questo il racconto della settimana... 



Il patto fra noi 



«È lui!» Kara indica un ragazzo con un lungo ciuffo che gli copre l’occhio destro.

«Non mi renderò di nuovo ridicola per te.»

«Eddai, noi siamo una squadra!», esclama come se questo le desse il diritto di usarmi per i suoi scopi. Unisce i palmi a mo’ di preghiera.

«Va bene, ma è l’ultima volta». Sbuffo. In fondo è il suo compleanno, cosa conta una figuraccia in più? Anche se ogni tanto vorrei essere io quella al centro dell’attenzione e non semplicemente l’esca. Lei mi abbraccia e si allontana. Poso il bicchiere, lascio la sigaretta quasi intera nel posacenere e mi avvicino al tipo. Gioco distrattamente con con un boccolo e aspetto che lui si accorga di me. Non succede, quindi decido di farmi avanti.

«Ti piace questa band?» Lui finalmente distoglie lo sguardo dal palco.

«Abbastanza. A te?»

«Sì, certo».

«Non li seguo da molto, ma credo siano bravi».

Con la coda dell’occhio vedo Kara avvicinarsi, così mi preparo per la mia mossa, ma a pochi mentri da noi un un altro ragazzo la intercetta, le dice qualcosa all’orecchio e si mettono a ballare.

Cavolo! Adesso cosa gli dico?

«Questo è il punto migliore per assistere un concerto. Non trovi?»

«Credo di sì». Restiamo in silenzio qualche secondo, la musica che scorre fra noi. Sembra non essersi accorto di niente. Si gode il concerto, completamente preso dalla musica. A volte stare ai margini è una buona cosa, penso. Poi però si gira di nuovo e nota le cicatrici. Dal modo in cui mi guarda capisco che mi ha riconosciuta.

«Ma tu sei… è vero quello che dicono su di te?»

Senza volere, mi sfioro il viso, come se mi avesse schiaffeggiata, ma mi riprendo subito.

«Sì». Oramai ho smesso di negare. La verità pone fine alle domande molto prima delle bugie.

Restiamo in silenzio per qualche altro istante. Lui riporta lo sguardo alla band. Non sembra scioccato. La sua voce è tranquilla, senza alcuna traccia di pietà.

«Sei diversa da come ti descrivono».

«E come mi descrivono?»

«Meno carina di quanto sei…», sorride e capisco che vuole farmi un complimento.

«Mi chiamo Damian», dice, e allunga una mano.

«Faith». Gliela stringo solo perché ha cercato di essere gentile, ma lui senza preavviso mi tira a sé.

«Voglio fare un patto con te, Faith. Farò in modo che tutti tutti ti vedano in modo diverso, stasera. Però devi promettermi che da domani non starai più margini ma diventerai la protagonista della tua vita».

«Cosa hai detto?», domando come se non avessi capito bene. Il fumo mi offusca la vista. «Vuoi prendermi in giro?», gli chiedo cercando di tirarmi indietro quando mi rendo conto che mi sta guidando verso la pista da ballo.

«Stai tranquilla. La bellezza è negli occhi di chi guarda. E tu sei bellissima stasera».

Prima che possa cercare di ribellarmi di nuovo alla sua stretta, allunga una mano e spazza via con un solo gesto le cicatrici sulla mia guancia, come fossero pieghe su un pezzo di stoffa. Quando la sfioro la mia pelle è di nuovo liscia.

«Che cos…». Altro fumo. Non mi dà il tempo di rendermi conto di ciò che è successo. Mi conduce al centro della pista da ballo e mi fa volteggiare davanti al tutti. Iniziamo a ballare stretti fra gli sguardi stupiti di tutti.

Non sembro neanche più io. Che cos’è questa magia?

Quando mi sveglio la mattina dopo sono convinta sia stato tutto un sogno. Assonnata prendo il cellulare e trovo un messaggio di Kara.

«Eri proprio tu che ballavi con quel tipo, ieri sera? Eri bellissima!». In allegato c’è una mia foto. Resto a fissarla per qualche secondo. Poi corro allo specchio e abbasso il colletto per controllare le cicatrici. Sono di nuovo lì.

Eppure c’è qualcosa di diverso in me, non riesco a trovare l’aggettivo giusto per descrivere la mia espressione.

Riprendo il cellulare, apro Facebook e controllo il mio profilo. Kara mi ha taggato in una foto.

Sotto, decine di commenti.

Radiosa, è il termine che compare più spesso.








Qui potrete trovare i racconti già pubblicati nelle scorse settimane...












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