martedì 26 settembre 2017

Presentazione "ANIME GEMELLE" di Luisa Distefano



TRAMA

Jules quando scopre che il cognato Evan è malato di cancro, prende la difficile e sofferta decisione di lasciare il suo amato Marcus, nonché migliore amico di Evan, e sposa il cognato e adotta la figlioletta Zoe. Si prende così cura del marito durante la travagliata lotta contro il male e della nipotina, affinché non cada nelle grinfie del sistema dei servizi sociali. Anni dopo, Marcus torna e Jules si ritrova a lavorare nello stesso ospedale con lui. E così i segreti che per tanti anni sono stati nascosti rischiano di essere svelati. Però, Evan si ammala di nuovo e questa volta Jules chiede aiuto a Marcus per curarlo. Marcus accetta ma non comprende lo strano rapporto che lega la sua Jules all'ex amico. E non sa spiegare la costante presenza di Dane nella loro vita? Cosa gli nasconde ancora Jules? Man mano i tasselli del puzzle si riuniscono e verità mai pensate vengono svelate. Saranno comprese? L'amore tra Jules e Marcus non è mai morto, anzi rifiorisce più forte di prima. Cosa accadrà adesso? Evan lascerà la moglie libera di scegliere tra lui e l'amico? E Jules sceglierà il dovere di moglie o l'amore?


CHI SONO E COM’E’ NATA LA MIA PASSIONE PER SCRIVERE

Mi presento sono Luisa e sono una ragazza come tante di 35 anni. Sin da bambina ho sempre avuto fervida immaginazione e inventavo storie fantastiche giocando con le bambole, ma quale bambina non lo fa? Crescendo attorno all’età di tredici anni mi capitò tra le mani un romanzo Harmony Collezione che aveva letto mia nonna o mia madre non ricordo e lo lessi, fu il mio primo libro che lessi che non fosse legato alla scuola e da quel momento esplose una passione per i romanzi. Iniziai a comprare gli Harmony Collezione, poi Harmony Emozioni e poi passai ai Romanzi Mondadori che uscivano in edicola ogni mese e altre collane Harmony. Li divoravo letteralmente.
Adoravo leggere delle storie d’amore dei personaggi. E contemporaneamente non disdegnavo gli altri generi, anzi mi sono appassionata al Fantasy e ai Romanzi Storici. Mi sono messa a leggere tutto quello che attirava la mia curiosità. Ma il primo amore non si scorda mai e sulla mia scrivania c’era sempre un romanzo rosa pronto per essere letto o finito.
Dopo qualche anno però trovano molte di quelle storie un po' simili tra loro. Di norma raccontavamo dell’incontro più o meno burrascoso dei due personaggi principali, che o si innamoravano subito o provavano una forte attrazione fisica per poi innamorarsi, affrontavano una serie di problemi insieme e consolidavano il loro amore e poi alla fine tutti vissero felici e contenti. E a lettura terminata mi sorgeva spontanea la domanda: L’AMORE E’ VERAMENTE QUESTO? UN SEMPLICE IDILLIO IN CUI TUTTO PROCEDE SEMPRE LISCIO PER FINIRE BENE? Per me non era così.
Dando sfogo alla mia fantasia iniziai a scrivere tanti racconti che mai nessuno ha letto. Mi veniva in mente una storia e la scrivevo, affezionandomi ad ogni personaggio.
Intanto crescevo e iniziavo ad affrontare i problemi, le delusioni, i tradimenti, le gioie, le conquiste, le perdite, gli arrivi, i sogni spezzati della vita che ahimè non è tutta rosa e fiori. Affrontavo il mio carattere con pregi e difetti e il mio approcciarsi alla vita e al rapporto con gli altri, la mia capacità di prendere delle decisioni e affrontarne le conseguenze, il fare i conti con i miei errori capirli e avere l’umiltà di chiedere scusa, il cadere e sapersi rialzare. E soprattutto il mio cambiamento, da bambina a donna. Ed insieme a questo cambiava la mia visione della vita e la voglia di scrivere cresceva. È cresciuta tanto fino a riprendere tutti quei racconti, a leggerli e a chiedermi cosa avrei voluto leggere io in un romanzo.
Le risposte:
1) volevo scrivere un romanzo d’amore, in cui l’amore fosse protagonista ma l’amore non è solo quello che unisce due persone in una coppia o per i figli, l’amore per me è molto di più
2) L’amore è un paradosso, in grado di cambiare la vita e renderti felice ma allo stesso tempo di farti soffrire alla follia
3) L’amore è il sentimento per cui vale la pena fare sacrifici e solo amando possiamo essere vivi
Insomma volevo scrivere dell’amore. E così ho fatto.



COME E’ NATO IL ROMANZO

 Rileggendo i miei racconti e basandomi sulla mia esperienza personale abbastanza travagliata dapprima ho approntato una storia in linee generali che potesse ricreare la storia d’amore perfetta. I due personaggi principali si amano follemente e la loro storia fa quasi invidia a tutti e il resto dei personaggi fa da contorno. E poi? E poi ho distrutto questa perfezione, intromettendo nella storia dei due protagonisti le storie di tutti gli altri personaggi. Ho creato una situazione ancora più assurda e ho distrutto anche questa, per fa capire ai miei personaggi (che io adoro) che nemmeno quello che avevano creato per conformarsi a certi canoni andava bene e dargli il coraggio di lottare per quello che veramente volevano, amare senza riserve perché secondo me solo la forza dell’amore e della speranza ci rende forti, e vivere la vita. E alla fine tra intrighi e segreti svelati, ogni pezzo del puzzle è tornato al suo. L’amore ha trionfato e si è avuto un lieto fine.
In questo romanzo però non ci sono due protagonisti. Ogni personaggio lo è e la sua storia si intreccia ed è vissuta contemporaneamente a quella dei protagonisti e sarà raccontata successivamente.
Ammetto che è stato difficile scrivere il romanzo. Ero sicura dell’inizio e della fine della storia, ma l’intreccio è cambiato così tante volte con l’evolversi della storia che a volte mi sono chiesta: ma io questa cosa non l’avevo pensata ed invece l’ho scritta. Sono stati in qualche modo i personaggi a suggerirmela.
Ho affrontato temi forti e attuali cercando di far comprendere il mio punto di vista e il messaggio che voglio dare con il mio scritto.
A chi mi sono ispirata? A tutto quello che poteva darmi ispirazione. A tutti i libri letti nella mia vita. Alle serie tv o ai film visti. Ai racconti dei nonni. Ma soprattutto alla vita vera e alla mia esperienza personale. E a me stessa. Ogni personaggio ha un briciolo di me stessa e contemporaneamente rappresenta qualcuno che ha fatto parte della mia vita. Chi? Beh, non posso svelarlo ma chi mi conosce bene forse potrà riconoscersi in uno di loro.



PUBBLICAZIONE

 Terminato il romanzo, l’ho sottoposto al parere sincero del mio fidanzato (per paradosso è molto più critico di me per quanto riguarda la storia e se una cosa non gli piace non mi addolcisce la pillola me lo dice e basta) e di un’amica e poi invece di sottoporlo a qualche editore l’ho letteralmente lanciato nella rete auto pubblicandolo con Amazon sia inversione ebook che cartacea (alla fine ho comprato le prime due copie per averle con me una per leggerla e una come cimelio) per farlo conoscere e mi sono emozionata quando ho visto i report delle letture delle pagine e delle vendite in versione ebook. E mi sono quasi messa a piangere per le recensioni che ci sono state. A qualcuno è piaciuto quello che ho scritto e sono stata orgogliosa di me stessa.



E DOPO? 

Continuo a scrivere. Ci sono altri personaggi del romanzo che aspettano che io racconti la loro storia e inoltre scrivo anche poesie che magari raccoglierò tutte insieme e più avanti ne farà un libro. Mi piacerebbe fare di questa passione di raccontare emozioni una professione e spero un giorno di entrare in una libreria e vedere su uno scaffale i miei romanzi, fino ad allora continuerò a scrivere per me stessa e per tutte quelle persone che vorranno leggere le mie parole. Ho anche creato una pagina facebook (link https://www.facebook.com/Isussurridellemuse) in cui parlo del mio libro, e pubblico anche mie poesie o parti di esse. Purtroppo ci ho lavorato poco ultimamente ma spero di renderla più produttiva da settembre in poi…. Diciamo che mi godo un po’ di relax di Agosto.
Ho altre storie in mente e altri personaggi nel cuore. Desidero affrontare altri argomenti importanti e che purtroppo la società ritiene tabù o affronta solo con determinati stereotipi, per paura di esporsi ed essere al centro del ciclone. Ma chi ha detto che smuovere le acque o far scoppiare una bomba non porti alla verità e ad una vita migliore? Ma questa è un’altra storia.
Ho una storia nel cuore a cui tengo particolarmente dare voce, ma credo che ancora non sia arrivato il suo momento oppure è arrivato, solamente sta aspettando che finisca le altre che sono arrivate prima di lei per poi essere al centro dell’attenzione com’è giusto che meriti.




PASSI DAL LIBRO

Poesia d’introduzione al libro


COS’E’ L’AMORE?

Cos'è l'amore?
È quello che raccontano i poeti?
Di grandi eroi che sconfiggono mostri mitologici per conquistare una dama?
È quello che nasce dall'essere colpiti dalla freccia di Cupido?
È quello che per avere una donna fa scoppiare guerre fra nazioni?
E quello che rimbecillisce il cervello del più intelligente genio dell'universo trasformandolo in una marionetta magistralmente diretto da una donna?

L'amore è anche questo ma soprattutto molto di più.
L'amore è un paradosso ed è la cosa più semplicemente complicata del mondo.
L'amore è cercarsi e pensarsi di continuo senza capirne il motivo.
E’ stare ore e ore al telefono senza voler riagganciare trovando sempre un argomento di cui parlare.
E’ stringersi la mano mentre si mangia
E’ abbracciarsi stretti dopo aver fatto l'amore
E’ consolarsi l'un l'altro e incoraggiarsi.
Ma non solo.
L'amore è anche fare scelte sbagliate credendo che siano giuste.
E’ anche tradire la fiducia delle persone pur di ottenerlo.
E’ anche fare del male alle persone che si amano con le proprie scelte.
È anche perdere la propria dignità per difenderlo.
L’amore è fidarsi di una persona
Che ti dichiara il suo amore eterno
E che poi ti pugnala alle spalle.

L’amore è amare una persona
Che invece ti disprezza e vuole solo usarti

L’amore è paradiso e inferno
Gioia e tormento
Felicità e odio.

L’amore è speranza e delusione
Conquiste e sogni infranti.
L’amore è razionalità e follia
Ingegno e pazzia
Concretezza e mistero.

L’amore è volere tanto una persona
E lasciarla perché è sbagliata
Soffrendo ma riuscendo a dimenticarla.

E allora cosa è l'amore?
L'amore non è niente di meno di tutto questo ma molto di più.

E per comprendere cosa sia c'è solo un modo:
viverlo appieno e in tutte le sue sfumature.
Per capire cos’è l'amore non resta che amare.


Capitolo 1, pagina 4 e 5

Appoggiato con la schiena al divano, la mano posata sul ginocchio piegato, Dane guardava il compagno steso su un fianco, avvolto nelle coperte che fissava le fiamme del camino. Il silenzio della casa era rotto solo dal crepitio del fuoco. Da quanto tempo stavano in silenzio in quella posizione? Minuti? Ore? Secondi? L’orologio a pendolo nell’ingresso venne in suo soccorso battendo le ore. Tre colpi. Erano le tre del mattino e quindi, facendo i conti, stavano così da quattro interminabili ore.
Dane era abituato a quei silenzi, facevano parte della loro vita da tanti anni e li sapeva interpretare, forse meglio dello stesso Evan.
Allontanando il plaid che copriva il suo corpo nudo, si alzò e indossò i pantaloni. Dal tavolino accanto a lui poi prese il pacchetto di sigarette e ne prese una portandosela alle labbra, l’accendino accanto alla punta e pronto per darle fuoco e improvvisamente si bloccò.
Non l’aveva notato prima quel movimento. La posizione che avevano assunto celava la mano di Evan alla sua vista. Il pollice si muoveva insistentemente sulla vera d’oro facendola ruotare senza sosta attorno all’anulare.
Quante volte glielo aveva visto fare? Troppe.
Sospirando si tolse dalla bocca la sigaretta. - Il tuo silenzio è assordante. - gli disse a bruciapelo. - E lo è ancora di più il tuo silenzioso gioco con la tua fede. Cosa ti passa per la testa?
- Cosa? - chiese Evan voltandosi verso di lui. Lo sguardo vacuo perso nei suoi pensieri come se avesse dimenticato la presenza di Dane in quella stanza con lui. Si sentiva completamente estraniato dal mondo, rinchiudendosi in quel pensiero che lo perseguitava da settimane, o meglio da anni e, al quale voleva trovare una soluzione. Era così concentrato che aveva dimenticato di aver organizzato quella notte solo per loro due. Imitandolo si liberò delle coperte, si alzò e si vestì. - Scusami. - mormorò senza guardarlo negli occhi, per paura che potesse leggervi il suo tormento.
- Ti potrei anche scusare, se solo ne conoscessi il motivo. - disse Dane raccogliendo le coperte e piegandole. - Evan ti conosco abbastanza bene per capire che c’è qualcosa che ti preoccupa, però non capisco cosa sia. E per aver mandato all’aria questa notte, il problema dev’essere anche molto serio. Quindi, te lo richiedo. Qual è il problema?
- Jules. - un solo nome la risposta di Evan. Cinque lettere che rimbombarono per la casa come un tuono nel cielo in mezzo alla tempesta.
- Jules? Per me stai parlando aramaico antico. Potresti spiegarti meglio?
- È arrivato il momento di liberarla dal peso del nostro matrimonio. - continuò allora Evan.


Capitolo 8, pagine 77 e 78

- Non puoi venirmi a chiedere come! - gli urlò avvicinandosi a lui. E di fronte a lui gli diede uno schiaffo. Con tutta la sua forza e disperazione. Alzò la mano e lo colpì. Si stupì più lei che Evan, si guardò la mano che sembrava avesse agito di volontà propria e poi osservò il segno rosso del colpo evidente sulla guancia del marito. Non poteva fermarsi e tirarsi indietro, non in quel momento. - Se lo vuoi devi riprendertelo. Se lo vuoi devi lottare. Tutto dipende da quello che vuoi. - ormai il fiume era straripato e non poteva fermare la forza delle emozioni tenute a bada per anni. Prese a tempestarlo di pugni sul petto e a piangere - Non posso perdonarti. Ti odio per quello che hai fatto. Ti odio per quello che non stai facendo.
- Jules… calmati… - Evan era senza parole e incredulo di essere testimone di quella scena. Non l’aveva mai vista in quello stato. Riuscì ad afferrarle le mani e a fermare la raffica di pugni. - Calmati… non fare così…
- Io faccio quello che voglio! Come hai sempre fatto tu!
- Diamine, vuoi stare ferma! - urlò con un gemito di dolore colpito da un pugno al mento. Jules era micidiale e incontrollabile e riusciva a liberarsi dalla sua presa e continuare a colpirlo. Riuscì a portarle le braccia dietro la schiena e a bloccarla in quella posizione. - Tu non mi odi. - le disse guardandola negli occhi e per la prima volta li vide spenti, senza quella luce che li avevano sempre caratterizzati.
- Ti odio. E oggi ancora di più. - disse ansante lei divincolandosi per liberarsi. - Mi hai tolto Marcus. Sono stata infelice per anni e ora ancora mi chiedi di mentire e di starti vicino. Perché dovrei farlo? Perché fa comodo a te?
Evan rimase in silenzio. Le sue parole lo ferivano e mettevano in discussione tutte le sue scelte, demolendole e facendole apparire sbagliate. Era voluto?
- Non sai rispondere vero? - lo sfidò Jules. - O stai trovando solo una giustificazione?
- Jules…
- Smettila di ripetere il mio nome, per favore - lo implorò lei - È tutto distrutto. È tutto perso. È tutto irrecuperabile per me, per noi. Io mi fermo qui, non posso e non voglio andare avanti in questo modo, tu fai quello che vuoi. Vuoi riprenderti Dane? Fallo. Vuoi mentire ancora per il tuo stato di salute? Fallo. Vuoi lottare? Fallo. Però fallo da solo. Sei solo. Io non ci sarò più a raccogliere i cocci. Non ci sto più.
Evan la lasciò andare di colpo e fece un passo indietro con l’unico desiderio di allontanarsi da quelle parole e da lei eppure non ci riuscì. Lo fece Jules per lui. Dopo un ultimo sguardo si voltò e lo lasciò veramente da solo.



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