Non lasciarmi andare: The Heroes Series Vol. 1 – Katherine Louise
SINOSSI:
Ajay Hayes ed Evelyn
Baker non si vedono da sei anni. Erano convinti che la loro storia sarebbe
stata diversa dalle altre, che il loro amore sarebbe durato per sempre, ma poi
Evelyn si è trasferita, si sono scambiati la buonanotte, ma non c’è più stato
un buongiorno. Ora lei è tornata e Ajay vuole vedere com’è diventata, che
effetto ha su di lei visto che è stata proprio lei a non rispondere a quel
messaggio.
Evelyn è tornata a
Miami ed è pronta per la sua nuova vita, è a un passo dal diventare
un’assistente sociale e inizia il tirocinio nell’istituto dove sa che è
cresciuto Ajay, ma non è pronta a rivederlo, soprattutto perché è stato lui a
spezzarle il cuore non facendosi più sentire. Quando lo incrocia, in quello che
sembra un incontro casuale, si rende conto che è ormai diventato un uomo, che i
suoi occhi sono ancora magici e magnetici proprio come li aveva lasciati. Sulla
sua moto, con quel suo sorriso mozzafiato e l’ombra che non spariva mai dal suo
sguardo è semplicemente irresistibile.
Si desiderano e si
vogliono proprio come prima che tutto andasse a rotoli, ma Ajay non è solo un
laureando d’ingegneria informatica, la sua vita nasconde qualcosa di oscuro,
segreti aggrovigliati come la più pericolosa delle ragnatele, in cui rischiano
di soccombere entrambi, perdendosi, e questa volta, per sempre.
RECENSIONE:
Protagonista della mia attenzione
letteraria oggi è Non lasciarmi andare:
The Heroes Series Vol. 1 di Katherine Louise. Dal titolo intuiamo che si
tratta del primo volume di una serie e in questo primo romanzo conosciamo tutti
i personaggi, in particolare Evelyn e Ajay, due innamorati che per cause
misteriose vengono separati e costretti a vivere anni lontani l’uno dall’altra
ma che in fondo ai loro cuori non hanno mai smesso di amarsi.
… negli ultimi sei anni quello che provavo per lei non era cambiato,
probabilmente in un’altra vita lei sarebbe stata la mia ragazza, saremmo stati
quelli di prima e l’avrei resa felice….
La storia ci catapulta immediatamente
al primo incontro, dopo la separazione, dei due ragazzi e com’è prevedibile c’è
l’imbarazzo per questo incontro ma allo stesso tempo non mancano i
punzecchiamenti fra loro, ma anche tra gli altri personaggi secondari;
l’accettazione dell’inevitabile incontro e il porsi l’ennesima domanda del
perché l’altro non ha mai risposto a quell’ultimo messaggio chiedendosi come
sia possibile riprendere la loro storia da quel punto come se niente fosse
cambiato.
Naturalmente i personaggi sono
maturati e sono cambiati, come si scopre durante la lettura. I due ragazzi
hanno accettato il distacco in qualche modo e sono andati avanti per poi
ritrovarsi dove si erano fermati.
Ajay accenna al suo tormento di figlio
adottato e naturalmente cerca le risposte che solo i genitori biologici possono
dargli: perché non è stato voluto? E chi sono i suoi veri genitori?
… Chi ero? Domande, solo domande, la mia testa ne era piena. Perché
mi avevano abbandonato qualche anno dopo la mia nascita? Perché non mi
volevano? Perché non mi avevano più cercato? Sapevano qualcosa di me? La mia
testa era un caos…
Ed è talmente determinato a scoprirlo
che alla fine ci riesce grazie sia alle sue capacità che all’aiuto di amici più
o meno importanti.
Le sue scoperte però saranno un
tantino più inaspettate e pericolose di quanto avesse immaginato.
…Quell’uomo era un mostro. Nessuno conosceva il suo vero nome.
Nessuno tranne me.
…Vuole uccidermi. Puoi chiedergli più soldi per la mia morte, posso
assicurarti che se c’è un qualcosa che vuole più di qualsiasi altra è vedermi
morto…
Il romanzo è scritto in prima persona.
I due protagonisti a turno ci
raccontano la loro storia e cosa stanno provando e pensando come a volersi
confidarsi con il lettore.
E per comprendere chi dei due stia
parlando, all’inizio di ogni capitolo l’autrice lo indica attraverso il suo
nome.
Katherine Louise ci stupisce con un
inaspettato colpo di scena, sviluppato in modo a tratti divertente e per niente
scontato. E ne approfitta anche per introdurre un segreto che sicuramente sarà
oggetto del prossimo libro.
…Lei era Quinn? Quella Quinn?
E dopo tanti anni di separazione e un
po' di peripezie Evelyn e Ajay possono avere il loro lieto fine.
…Non lasciarmi mai.
Sei tutta la mia vita. Non vado da nessuna parte.
Lei era tutto: il mio passato, il mio presente, e senza ombra di
dubbio sarebbe stata il mio futuro.
IN SINTESI:
Non
lasciarmi andare è una storia piacevole e divertente.
Purtroppo l’autrice non si sofferma ad
analizzare la psicologia dei personaggi che in sé hanno tanto da raccontare e
si limita a concentrarsi solamente su un’unica tematica che è quella della
separazione tra i due, ma non la sviluppa bene anzi rimane molto evasiva e la
spiega per sommi capi.
Forse a causa della narrazione in
prima persona, a volte risulta complicato capire se una reazione o un pensiero
sia del personaggio principale o del suo interlocutore.
E allo stesso tempo alcune discordanze
tra soggetti e verbi e altri errori o sviste non rendono fluida la lettura.
Troppo sbrigativa la risoluzione del
colpo di scena. Praticamente inesistente.
VOTO: 2 stelline su 5
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