sabato 4 novembre 2017

Recensione Non lasciarmi andare: The Heroes Series Vol. 1 – Katherine Louise.

Non lasciarmi andare: The Heroes Series Vol. 1 – Katherine Louise









SINOSSI:

Ajay Hayes ed Evelyn Baker non si vedono da sei anni. Erano convinti che la loro storia sarebbe stata diversa dalle altre, che il loro amore sarebbe durato per sempre, ma poi Evelyn si è trasferita, si sono scambiati la buonanotte, ma non c’è più stato un buongiorno. Ora lei è tornata e Ajay vuole vedere com’è diventata, che effetto ha su di lei visto che è stata proprio lei a non rispondere a quel messaggio.
Evelyn è tornata a Miami ed è pronta per la sua nuova vita, è a un passo dal diventare un’assistente sociale e inizia il tirocinio nell’istituto dove sa che è cresciuto Ajay, ma non è pronta a rivederlo, soprattutto perché è stato lui a spezzarle il cuore non facendosi più sentire. Quando lo incrocia, in quello che sembra un incontro casuale, si rende conto che è ormai diventato un uomo, che i suoi occhi sono ancora magici e magnetici proprio come li aveva lasciati. Sulla sua moto, con quel suo sorriso mozzafiato e l’ombra che non spariva mai dal suo sguardo è semplicemente irresistibile.
Si desiderano e si vogliono proprio come prima che tutto andasse a rotoli, ma Ajay non è solo un laureando d’ingegneria informatica, la sua vita nasconde qualcosa di oscuro, segreti aggrovigliati come la più pericolosa delle ragnatele, in cui rischiano di soccombere entrambi, perdendosi, e questa volta, per sempre.

RECENSIONE:
Protagonista della mia attenzione letteraria oggi è Non lasciarmi andare: The Heroes Series Vol. 1 di Katherine Louise. Dal titolo intuiamo che si tratta del primo volume di una serie e in questo primo romanzo conosciamo tutti i personaggi, in particolare Evelyn e Ajay, due innamorati che per cause misteriose vengono separati e costretti a vivere anni lontani l’uno dall’altra ma che in fondo ai loro cuori non hanno mai smesso di amarsi.

… negli ultimi sei anni quello che provavo per lei non era cambiato, probabilmente in un’altra vita lei sarebbe stata la mia ragazza, saremmo stati quelli di prima e l’avrei resa felice….

La storia ci catapulta immediatamente al primo incontro, dopo la separazione, dei due ragazzi e com’è prevedibile c’è l’imbarazzo per questo incontro ma allo stesso tempo non mancano i punzecchiamenti fra loro, ma anche tra gli altri personaggi secondari; l’accettazione dell’inevitabile incontro e il porsi l’ennesima domanda del perché l’altro non ha mai risposto a quell’ultimo messaggio chiedendosi come sia possibile riprendere la loro storia da quel punto come se niente fosse cambiato.
Naturalmente i personaggi sono maturati e sono cambiati, come si scopre durante la lettura. I due ragazzi hanno accettato il distacco in qualche modo e sono andati avanti per poi ritrovarsi dove si erano fermati.

Ajay accenna al suo tormento di figlio adottato e naturalmente cerca le risposte che solo i genitori biologici possono dargli: perché non è stato voluto? E chi sono i suoi veri genitori?

… Chi ero? Domande, solo domande, la mia testa ne era piena. Perché mi avevano abbandonato qualche anno dopo la mia nascita? Perché non mi volevano? Perché non mi avevano più cercato? Sapevano qualcosa di me? La mia testa era un caos…

Ed è talmente determinato a scoprirlo che alla fine ci riesce grazie sia alle sue capacità che all’aiuto di amici più o meno importanti.
Le sue scoperte però saranno un tantino più inaspettate e pericolose di quanto avesse immaginato.
…Quell’uomo era un mostro. Nessuno conosceva il suo vero nome. Nessuno tranne me.
…Vuole uccidermi. Puoi chiedergli più soldi per la mia morte, posso assicurarti che se c’è un qualcosa che vuole più di qualsiasi altra è vedermi morto…
Il romanzo è scritto in prima persona.
I due protagonisti a turno ci raccontano la loro storia e cosa stanno provando e pensando come a volersi confidarsi con il lettore.
E per comprendere chi dei due stia parlando, all’inizio di ogni capitolo l’autrice lo indica attraverso il suo nome.

Katherine Louise ci stupisce con un inaspettato colpo di scena, sviluppato in modo a tratti divertente e per niente scontato. E ne approfitta anche per introdurre un segreto che sicuramente sarà oggetto del prossimo libro.

…Lei era Quinn? Quella Quinn?

E dopo tanti anni di separazione e un po' di peripezie Evelyn e Ajay possono avere il loro lieto fine.

…Non lasciarmi mai.
Sei tutta la mia vita. Non vado da nessuna parte.
Lei era tutto: il mio passato, il mio presente, e senza ombra di dubbio sarebbe stata il mio futuro.

IN SINTESI:
Non lasciarmi andare è una storia piacevole e divertente.
Purtroppo l’autrice non si sofferma ad analizzare la psicologia dei personaggi che in sé hanno tanto da raccontare e si limita a concentrarsi solamente su un’unica tematica che è quella della separazione tra i due, ma non la sviluppa bene anzi rimane molto evasiva e la spiega per sommi capi.
Forse a causa della narrazione in prima persona, a volte risulta complicato capire se una reazione o un pensiero sia del personaggio principale o del suo interlocutore.
E allo stesso tempo alcune discordanze tra soggetti e verbi e altri errori o sviste non rendono fluida la lettura.
Troppo sbrigativa la risoluzione del colpo di scena. Praticamente inesistente.

VOTO:        2 stelline su 5


Recensione a Cura di Luisa Distefano

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