venerdì 21 ottobre 2016

7' Tappa del Blogtour "ARRENDITI ALL'AMORE" di Ilaria Militello



1.     Com'è nata l'idea del tuo libro? Da cosa hai preso spunto per strutturare la trama?

La trama è nata da un gioco di ruolo. Sono una roleplayer e ogni tanto mi diverto inventare storie e Arrenditi all’amore è nata dall’ idea di una role che volevo fare con una mia amica. Ovviamente la role è andata totalmente in modo diverso ma mi ha dato lo spunto per questo romanzo.

2.     Parlaci un pò dei personaggi. Come sono nati e se c'è uno preferito o che ti rappresenta di più

I personaggi sono spunto da un gruppo musicale di kpop che ascolto, almeno in parte perché ho modificato parecchio i loro caratteri in base allo svolgimento della storia. Il mio preferito in assoluto, anche se non ha un ruolo principale nella storia è Kevin, è quello che in assoluto mi rappresenta di più: dolce e sensibile che aiuta gli amici anche quando sa che fanno qualcosa di sbagliato, e perché offre una spalla su cui piangere e appoggiarsi.

3.     Quanto di te c'è nel libro? È solo un’opera di fantasia o scaturisce da emozioni o esperienze personali?

Esperienze personali no, ma di me c’è molto, come in ogni libro che scrivo. L’emozioni che vivo sono sempre tante e spesso mi lascio trasportare da esse mentre scrivo perdendomi alcune volte, ma la storia è totalmente di pura fantasia, i personaggi sono inventati così come le vicende che accadono.

4.     Che tipo di letture ti hanno influenzato e quelle libro ti rappresenta di più?

Di libri ne ho letti tantissimi, ho iniziato a leggere che ero piccola, trovavo in essi un rifugio dalla realtà e quindi preferivo chiudermi nella mia stanza a leggere e fantasticare.
Non so dire con precisione un libro che mi rappresenta perché ogni lettura è diversa e ti lascia qualcosa e un insegnamento. Da ogni libro si può sempre imparare qualcosa.


5.     Qual è secondo te il segreto per scrivere bei libri?

Non so se c’è un segreto vero e proprio, penso che quello che conta è scrivere con il cuore, lasciarsi andare alle emozioni e non pensare a nient’altro. Forse può essere un pensiero sbagliato e veramente c’è un segreto per scrivere un buon libro e che io ancora non conosco, ma per ora questo è il mio pensiero seppur forse sbagliato.

6.      Quanto conta la struttura narrativa nel tuo romanzo ossia la sintassi, la  grammatica lo stile e la leggerezza

Sono punti fondamentali in ogni romanzo, soprattutto lo stile e la leggerezza. Ognuno ha il proprio stile ed è importante valorizzarlo senza cercare di copiare lo stile di altri scrittori e restare il più leggero e semplice possibile, per arrivare così al cuore delle persone, credo che un buon scrittore possa esserlo anche senza usare per forza paroloni complicati e forme troppo “teatrali” nelle descrizioni, ma questo è il mio parere che può anche essere sbagliato, però preferisco i libri scritto in modo semplice, come si dice “parla come mangi” o meglio “scrivi come parli” e non usare paroloni o gerghi troppo appariscenti perché non significa che fanno di te un vero scrittore.

7.      C’è un libro a cui sei particolarmente legata?

Dei miei sì, uno che deve ancora uscire perché ho messo moltissimo di me, anzi la protagonista è come vorrei essere io.
Che ho letto invece è Il Delfino di Sergio Bambaren, è stato il primo libro che ho letto e che mi ha insegnato che essere un sognatore è il dono più bello che si possa avere, non è sbagliato o folle essere un sognatore ma un dono speciale che molti crescendo perdono.


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