venerdì 7 ottobre 2016

Recensione "LAND GRABBING (SYN)" di Luca Bortone (PANESI EDIZIONI)




SINOSSI

L'integerrimo ispettore di polizia Diego Anastasi indaga sul brutale omicidio di un tecnico informatico. Grazie all'aiuto dell'agente speciale Giulia Ferri, una donna dal passato difficile e poco incline al rispetto delle regole, troverà collegamenti con il presunto suicidio di una studentessa fino a scovare un terribile progetto di land grabbing. L'ispettore non può immaginare che questo caso gli stravolgerà la vita, mettendo in crisi tutto ciò in cui crede e portandolo più volte a rischiare la vita.
Un thriller crudo, che esplora il labile confine dell'integrità morale, spesso piegato dal dolore e dalla sete di vendetta. Romanzo d'esordio del ticinese Luca Bortone, vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine, scavando nelle profondità dei sentimenti umani fino ai dubbi e alle domande più difficili da approfondire.




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RECENSIONE

Il libro di cui vi parlo oggi si intitola Land Grabbing. La trama parla dell’ispettore Diego Anastasi che si trova a dover risolvere un caso di omicidio di un haker informatico. Per aiutarlo nelle indagini viene affiancato dall’agente speciale Giulia Ferri, una poliziotta italiana. L’omocidio accade a Lugano e quest’asse italo svizzero avviene perché potrebbero esserci state vendite di notizie pericolose per la sicurezza italiana. Per puro caso all’ispettore Anastasi viene chiesto un parere sul casuale suicidio di una studentessa universitaria, ma proprio lui guardando a fondo della faccenda scoprirà una connessione tra le due vittime. Da qui parte il corpo principale del romanzo, l’intrigo internazionale per l’accaparramento delle terre nei paesi in via di sviluppo. Il tema però viene trattato solo fino a metà della trama perché poi si concentra sulla vendetta personale dell’ispettore, di più non posso dirvi perché altrimenti dovrei fare spoiler.


La mia passione per la lettura è nata con Ken Follet, ho adorato quasi tutti i suoi libri, alcuni più altri meno. Poi mi sono innamorata di altri generi. Leggere questo libro mi ha fatto riscoprire il genere thriller poliziesco. La trama è ben studiata e strutturata, niente è lasciato al caso. La scrittura è semplice, quindi anche i temi sono di facile comprensione. Le scene di inseguimenti e interrogatori anche crudi, a volte, sono ben descritti, sono dinamici e veloci, quindi visualizzabili nella mente. Quello che mi è piaciuto più di tutti in assoluto però sono loro, i protagonisti. I due sono molto diversi tra loro, l’ispettore è una persona mite, ligio alle regole, mentre la nostra poliziotta usa metodi poco ortodossi soprattutto negli interrogatori, direi proprio una donna con le cosiddette…lui forse in alcune scene l’ho trovato un po’troppo ingenuo. Quindi dopo una iniziale diffidenza, soprattutto da parte dell’ispettore, andando avanti nella trama sono riusciti ad amalgamarsi bene e a farsi da spalla vicendevolmente. Mi è piaciuto anche il fatto che il dialogo viene alternato al pensiero, e la narrazione avviene con il doppio pov, quindi si sa sempre che cosa passa per la testa dei protagonisti. L’unica nota stonata che mi sento di dire è che ho trovato degli errori, sicuramente sviste che però non dovrebbero esistere in un romanzo con una CE alle spalle. Comunque ho apprezzato lo stile di Luca Bortone. Direi quattro stelle meritate.   

di Alissia Marv

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