SINOSSI
L'integerrimo ispettore di polizia Diego Anastasi indaga sul brutale omicidio di un tecnico informatico. Grazie all'aiuto dell'agente speciale Giulia Ferri, una donna dal passato difficile e poco incline al rispetto delle regole, troverà collegamenti con il presunto suicidio di una studentessa fino a scovare un terribile progetto di land grabbing. L'ispettore non può immaginare che questo caso gli stravolgerà la vita, mettendo in crisi tutto ciò in cui crede e portandolo più volte a rischiare la vita.
Un thriller crudo, che esplora il labile confine dell'integrità morale, spesso piegato dal dolore e dalla sete di vendetta. Romanzo d'esordio del ticinese Luca Bortone, vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine, scavando nelle profondità dei sentimenti umani fino ai dubbi e alle domande più difficili da approfondire.
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RECENSIONE
Il libro di cui vi parlo oggi
si intitola Land Grabbing. La trama
parla dell’ispettore Diego Anastasi che si trova a dover risolvere un caso di
omicidio di un haker informatico. Per aiutarlo nelle indagini viene affiancato
dall’agente speciale Giulia Ferri, una poliziotta italiana. L’omocidio accade a
Lugano e quest’asse italo svizzero avviene perché potrebbero esserci state
vendite di notizie pericolose per la sicurezza italiana. Per puro caso all’ispettore
Anastasi viene chiesto un parere sul casuale suicidio di una studentessa
universitaria, ma proprio lui guardando a fondo della faccenda scoprirà una
connessione tra le due vittime. Da qui parte il corpo principale del romanzo,
l’intrigo internazionale per l’accaparramento delle terre nei paesi in via di
sviluppo. Il tema però viene trattato solo fino a metà della trama perché poi
si concentra sulla vendetta personale dell’ispettore, di più non posso dirvi
perché altrimenti dovrei fare spoiler.
La mia passione per la
lettura è nata con Ken Follet, ho adorato quasi tutti i suoi libri, alcuni più
altri meno. Poi mi sono innamorata di altri generi. Leggere questo libro mi ha
fatto riscoprire il genere thriller poliziesco. La trama è ben studiata e
strutturata, niente è lasciato al caso. La scrittura è semplice, quindi anche i
temi sono di facile comprensione. Le scene di inseguimenti e interrogatori
anche crudi, a volte, sono ben descritti, sono dinamici e veloci, quindi
visualizzabili nella mente. Quello che mi è piaciuto più di tutti in assoluto
però sono loro, i protagonisti. I due sono molto diversi tra loro, l’ispettore
è una persona mite, ligio alle regole, mentre la nostra poliziotta usa metodi
poco ortodossi soprattutto negli interrogatori, direi proprio una donna con le
cosiddette…lui forse in alcune scene l’ho trovato un po’troppo ingenuo. Quindi
dopo una iniziale diffidenza, soprattutto da parte dell’ispettore, andando
avanti nella trama sono riusciti ad amalgamarsi bene e a farsi da spalla
vicendevolmente. Mi è piaciuto anche il fatto che il dialogo viene alternato al
pensiero, e la narrazione avviene con il doppio pov, quindi si sa sempre che
cosa passa per la testa dei protagonisti. L’unica nota stonata che mi sento di
dire è che ho trovato degli errori, sicuramente sviste che però non dovrebbero
esistere in un romanzo con una CE alle spalle. Comunque ho apprezzato lo stile
di Luca Bortone. Direi quattro stelle meritate.
di Alissia Marv
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