Iniziamo a dire che il rosa è un genere specifico. Si
occupa della sfera sentimentale, dei suoi intrecci, delle difficoltà
che, spesso, gli amanti incontrano nel cammino che li porta a
trovarsi. Quindi io in un rosa, cerco di leggerci questo. E come in
ogni romanzo va anche esasperato il sentimentalismo seppur
equilibrato con una discreta caratterizzazione psicologica dei
personaggi affinché no si cada nella banalità degli stereotipi.
Perchè l'amore non è fatto da idealtipi ma da concretezza anche se
questa può essere esagerata e enfatizzata. Tutto il resto è il
contorno al piatto principale, emozione, sentimento coinvolgimento. E
questo c'è nel romanzo di Anna Pulinaro.
Ma mi ha stupito trovarci anche altro, un significato
profondo del vivere che spesso manca nei rosa. Non è necessario, ma
è un piacevole in più che dona una sostanza reale al libro. I
sentimenti, infatti fanno parte della vita, del nostro percorso
difficile attraverso la realizzazione di noi stessi. E l'amore, la
passione, la ricerca a volte eterna dell'altra metà è qualcosa di
più di una volontà di non essere soli è il bisogno profondo di
trovare se stesso negli occhi dell'altro,. E la Pulinaro lo ha
compreso e sintetizzato nel titolo del romanzo: Non privarmi dei tuoi
occhi. Gli occhi definiti specchio dell'anima divengono specchio in
cui troviamo quella parte spesso misconosciuta di noi, sede non solo
di potenzialità inespresse ma anche un pozzo profondo in cui portare
in superficie anche lati oscuri, vizi, imperfezioni, paure affinché
non siano minacce ma diventino incentivi per crescere. Eh si miei
cari. L'amore in fondo è crescita. Non esiste sentimento senza che
questo produca un'evoluzione umana importante. E questo avviene solo
quando ci troviamo a fare i conti con le debolezze. L'amore ama le
debolezze. L'amore è un incontro di fragilità. E proprio questo è
espresso dalla nostra autrice: anime ferite, pertanto fragili si
abbracciano fino a formare un entità unica eppur distinta che
affronta le impervie osticità che la vita, la nostra grande maestra
ci pone di fronte.
Alice è una donna tormentata, una donna in cui molti di
noi se fossero sincere con se stesse, si riconoscerebbero. Non l'ho
trovata esagerata, ma quasi rassegnata e schiacciata dal dolore.
Perde un punto di riferimento molto importante, soffre il confronto e
le scelte inopportune di una madre che, come tante, in ogni epoca,
cercano disperatamente di raccogliere i cocci di una relazione per il
bene dei figli. Questo, ovviamente, crea nella protagonista un
profondo senso di disagio, di smarrimento che, si concretizza nella
ricerca di un appoggio sostitutivo. Ed ecco che la Pulinaro, con
grande delicatezza ci presenta il prototipo di una donna che è
soggetta a pericoli. Perchè proprio la ricerca di stabilità, il
sogno di essere amata unito a ferite profonde ci rende, purtroppo,
soggetti da circuire, prede del lupo di turno. Del mostro nascosto
sotto sembianze soavi. La bella alice è la cappuccetto rosso,
simbolo della pericolosità dell'inconsapevolezza di se. E alice deve
reimparare a crescere. Se vuole salvarsi. La vita tranquilla, quasi
assuefatta al dolore subisce una svolta decisiva quando, i demoni del
suo passato riemergono e li si pongono davanti per poter essere
sconfitti, una volta per tutte. E si assiste al meraviglioso sviluppo
di una ragazzina, piena di dolore e spaventata che, attraverso le
iniziazioni della vita ( simboboleggiate dall'eterno ciclo di Kore,
vita morte rinascita,) diventa una donna. Una donna che trova il
fuoco dentro di se e con questo nono si ferisce ma brucia ciò che
deve essere ridotto in cenere e lo usa per riscaldarsi. E' il fuoco
della rabbia del non ci sto che è il combustibile che ci fa alzare
la testa e puntare i piedi. Anche nell'amore. Anche nelle liti che si
assistono nel romanzo e che sono i necessari confini affinchè si
diventi un unità formata da singoli. Perchè non esiste il due sena
l'uno. Essere un unità formata dai singoli significa trovare una
resistenza maggiore verso quegli ostacoli che si incontrano. Un legno
si spezza. Due legni assieme no. Ed è questo il vero segreto
dell'amore.
E ce né un altro. La Pulinaro raccontando in modo
vivido e partecipe il dramma della violenza di spinge a dire no. E
distingue tra amore e protezione e possesso che oscura il senso di
se. Ed è importante specificarlo in un libro. E' fondamentale perchè
un libro giunge laddove i saggi, le TV nn possono nel cuore delle
ragazze. Ecco spiegato il mio amore per Alice. Perchè dice no e si
difende. E fidatevi oggi, con tutto l'orrore che possiamo vedere, è
di fondamentale importanza sentirsi non più vittime ma riuscire ad
agire. Tu mi hai reso vittima con il tuo amore malato ma io non lo
sono. Non mi ci sento e non lo sarà mai. E alice imparare a
distinguere il bene dal male e l'amore dall'oscurità. Con una parola
sola: sei malato e devi curarti. E' una frase di una potenza
spaventosamente bella. Semplice ma fondamentale. Ditela sempre. Non
giustificate mai.
Altro punto che vorrei analizzare. Molte eroine rosa
sono da me contestate perchè irreali. Alice non lo è. Non
confondete la fragilità da ottocento con un senso si spossatezza, do
stanchezza di una donna portata la limite. Perchè chi arriva nel
fondo di se può reagire e risalire. Ed è una differenza abissale
descrivere, in un libro di svago, come il romance questo importante
percorso. Ce lo ricorda e ci rassicura che ogni strada per questo
dissestata ha una luce in fondo. Che sia l'amore o il destino come
nel caso di Alice o sia la speranza. E l'amore può essere quella
speranza appunto perchè è vita.
Un romanzo apparentemente semplice ma con una bellissima
anima sfaccettata, scorrevole leggero ma non superficiale è
l'esempio di come il romance può avere una impareggiabile attenzione
non solo all'evoluzione di una storia d'amore ma può vibrare anche
di significati, di profondità psicologica senza essere relegato nel
mondo del diletto ma calato in un reale da cui tendiamo a sfuggire in
inutili voli pindarici. Perchè se non c'è realtà ci resta soltanto
una serie di frasi scritte magari anche in un buon italiano ma
profondamente vuote e senza senso. Brava. Davvero un libro consiglaito. Leggetelo e non ne sarete delusi
5 Stelle
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