mercoledì 30 agosto 2017

Recensione "IO LO CHIAMO AMORE (CUPIDO VOL.2) di Fabiola D'amico (NEWTON COMPTON)



SINOSSI

Dall’autrice del bestseller Un giorno da favola
Ethan Feldman è un impresario discografico, è sempre attorniato da donne bellissime e non può fare a meno di… portarsele a letto. Il giorno dopo però se ne tiene ben distante perché le considera capricciose, viziate e di umore ballerino. Patty Mc Oween, la sorella del più caro amico di Ethan, fa l’architetto e da un po’ di tempo lo detesta. Perché? Cos'è cambiato tra di loro? Ethan decide di svelare il mistero e cade così nella rete che Ale Miller, proprietaria della Cupido Agency, ha tessuto per lui, una rete fatta di equivoche tentazioni ed erotiche provocazioni...

Fabiola d'Amico

è cresciuta ad Aspra, in provincia di Palermo, e vive a Bagheria. Il lavoro occupa gran parte del suo tempo ma appena può s’immerge nella lettura o nella scrittura. Con la Newton Compton ha pubblicato il suo primo romanzo, Un giorno da favolaUn matrimonio da favola e Amore per tre.





RECENSIONE

Poeti, scrittori e cantanti si sono sempre interrogati sul senso dell’amore. su cosa fosse e cosa nascesse. non a caso il rosa è il genere più amato dalle ragazze ma anche dagli uomini. In quelle pagine si spera di carpire il segreto di quel sentimento che anima e animerà sempre la parte migliore di ogni uomo. cosi come la peggiore, essendo luce e tenebre indissolubilmente legate tra loro.


(“Da quando mi sono innamorata di te, ogni cosa si è trasformata ed è talmente piena di bellezza… L’amore è come un profumo, come una corrente, come la pioggia. Sai, cielo mio, tu sei come la pioggia ed io, come la terra, ti ricevo e accolgo” – Frida Kahlo)


Così si esprimeva una grande artista, individuando quell’emozione come una delle massime espressioni della bellezza. E infatti descrive benissimo l’incontro, lei terra arida che riceve pioggia rinfrescante, che dona nell’aria quasi rarefatta il profumo inconfondibile della natura immersa nelle gocce di pioggia. Quindi possiamo dire che amore è il riconoscimento della meraviglia?

Anche. Ma attenti, l’amore non è come tante sdolcinate canzoni dicono, terribilmente cieco di fronte all’altro ma come direbbe un grande saggio Anthony De Mello 

L'amore è sempre stato lì, e ci guardava in faccia dalle Scritture, ma noi non ci siamo mai presi la briga di vederlo perché eravamo troppo preoccupati di quello che la nostra cultura chiama amore, con le sue canzoni e i suoi poemi - ma quello non è affatto amore, è il suo opposto. Quello è desiderio, controllo, possessività. È manipolazione, paura, ansia - non è amore.


Quello che ci sussurra la delicata voce di questo straordinario mistico è che noi esseri umani:

La maggior parte della gente vive una vita meccanica, con pensieri meccanici-di solito appartenenti a qualcun altro-emozioni meccaniche, azioni meccaniche, reazioni meccaniche.


Interessante direte voi ma cosa centra con il libro?
Immagino che abituati alla mediocrità, il libro di Fabiola vi apparirà il solito testo romanzato, pieno di facili cliché, divertenti situazioni, e una marea di difficoltà e incomprensioni che però condurranno, quasi come un colpo di fortuna all’adorabile lieto fine. se è così, la mia missione è quella di farvi comprendere soltanto che…..vi siete sbagliati, di grosso. O peggio siete cosi infarciti di pensieri meccanici presi a prestito dalla rozza cultura sull’amore, che vi state perdendo uno straordinario viaggio letterario. In questo testo non c’è solo il bello e arrogante maschio alfa della situazione, né una fragile Cenerentola spaventata, attratta ingenuamente dal lupo cattivo e preda di incontrollabili ormoni. Assolutamente. In questo romanzo il cui titolo racconta tutto l’intento dell’autrice Io lo chiamo amore” è una moderna favola in cui si racconta il percorso e le vere difficoltà che portano a riconoscere l’altro come specchio e come compagno di vita. Non l’altra parte di sé, ma due individui che attraverso un processo, doloroso, di formazione, riescono a divenire due assieme, complici e intimi tanto da poter per questo, godere della loro sessualità in libertà. Se leggerete il testo solo nell’ottica del solito rosa avrete un grosso problema di percezione. E darete ragione a De Mello quando ammonisce l’uomo:

Pensate di essere liberi, ma probabilmente non c'è un gesto, un pensiero, un'emozione, un atteggiamento, una convinzione in voi che non venga da qualcun altro.

Osservate meglio il testo. non notte nulla di diverso?
Vi aiuto io. L’overture che apre ogni capitolo sono frasi tratte da una splendida favola di Andersen “il regno di ghiaccio”. Ed è quello il codice che dovete usare per interpretare il testo, e trovare qui significati nascosti che rendono, parole e testi dei bauli a doppio fondo ( anto per citare il mio amato Humpthy Dumpthy di Alice).
Cosa racconterà mai questa favola?
Innanzitutto permettetemi di dirvi che le favole non sono solo scritti per i bambini. La favola è un componimento che ha un preciso scopo non solo quello di raccontare ma:

Breve narrazione, di cui sono protagonisti, insieme con gli uomini, anche animali, piante o esseri inanimati (sempre però come tipizzazioni di virtù e di vizî umani), e che racchiude un insegnamento di saggezza pratica o una verità morale, spesso dichiarati esplicitamente dall’autore stesso; è per lo più in versi (e in ciò si distingue, oltre che per altri caratteri intrinseci, dalla fiaba, che è invece in prosa): le f. di Esopo, di Fedro, di La Fontaine, ecc.; la f. del lupo e dell’agnello, della volpe e l’uva, della rana e del bove; la morale della f., l’insegnamento che se ne ricava, ma spesso fig., l’interpretazione sostanziale e conclusiva che dev’essere data di un fatto o di una situazione:


E quindi la favola sostiene e trasporta con sé i valori di una cultura precisa. E in questo caso l’a d’amico decide di veicolarne uno molto importante espresso cosi:

Un troll di quelli cattivi […] aveva costruito uno specchio con la particolarità che tutto ciò che di buono e bello si specchiava in esso svaniva quasi nel nulla e tutto ciò che era senza valore e di brutto aspetto veniva messo in evidenza e diventava ancora peggio.


Andersen, in modo semplice e favoloso cerca di far comprendere il dramma espresso da De Mello, quello che ci rende schiavi di una percezione errata dell’altro in cui inseriamo le nostre paure, i nostri dubbi, i nostri disagi insomma la nostra limitatezza espressa dall’accettazione incondizionata dei pregiudizi. o della cliché, o degli stereotipi. E la d’amico non ci sta. I due protagonisti diventano, cosi, i simboli di tutti ostacoli derivati dalla nostra interiorità e dalla paura di cambiare idea e perché no apprendere ad apprendere, che ci allontana dall’altro, amico amante o persona di tutti i giorni. Sono muri creati dal terrore atavico dell’ignoto per dividerci in facili categorie, torri di babele che confondono le realtà con l’illusione, irrorandola di fiumi venefici di idee preconcette, di errori immensi con cui cataloghiamo la vita cosi rigidamente da perderci il viaggio. e questo che ci ha condizionato e ci condiziona nell’incontro con il nostro prossimo 8 per citare una frase che sa di religiosità) e queste nostre idee falsate sono più importanti di chi ci troviamo davanti, facendoci perdere la bellezza che è stata esaltata dalla grande artista Frida.
Cosa ci salva?

Danielle sorrise. «Sareste così belli insieme».
«Lascia perdere, piccola, lei mi odia».
«No, lei non ti odia, è stata colpita da un frammento di specchio dei troll. Quando farai un gesto di vero amore, ti amerà per sempre».


Un gesto di vero amore. Uno disinteressato che metta da parte ogni nostro se, per abbracciare l’io dell’altro, quello profondo, quello cosi oscuro e luminoso che ci sfugge, anzi che vogliamo ci sfugga. E quando avviene quest’incontro c’è perfetta comunicazione, complicità, intimità estatica. E il tono dell’autrice che oscilla dal romantico all’ardito, vuole esemplificare proprio questa bellezza, quest’unione che non ha remore, ostacoli né pudore perché è un vero Hierogamos, un matrimonio sacro, unione di corpi, anime e menti.
Leggetelo. E diventate anche voi come la piccola Gerda/ Patty che con coraggio, vedendo il suo amato così rinchiuso in se stesso, lo risveglia con un bacio di puro amore, spinta da quel sentimento più sacro di ogni religione:


Allora la piccola Gerda pianse a calde lacrime, le quali caddero sul petto di lui e penetrarono nel suo cuore, sciolsero il blocco di ghiaccio e divorarono il piccolo pezzettino di specchio che vi stava dentro.


E soltanto con questo folle atto che troverete davvero l’altra parte di voi stessi e riuscirete davvero a osservare il bellissimo, imperfetto volto di chi avete accanto:

Ci sono amori che non tramonteranno mai: sono quelli in cui nessuno cerca di cambiare l’altro.


Davvero brava.

5 stelle


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