martedì 3 luglio 2018

*Recensione" "Dark Revenge" di Daria Torresan e Brunilda Begaj

*Recensione"
"Dark Revenge"
di Daria Torresan e Brunilda Begaj







TRAMA

Lei vuole morire. È convinta di meritarlo.
Lui vuole salvarla. È convinto che lo meriti.
Cloe Martinez non esiste, è solo la maschera che una madre disperata ha costruito su di sé per compiere un piano: distruggere l’uomo che ha ucciso sua figlia. Renderlo cibo per i vermi.
Jordi Ferreiro ha fatto del suo dolore il motore della sua vita, farà il possibile perché nessun bambino soffra più quello che ha patito lui.
Jordi è votato alla giustizia, Cloe alla vendetta.

Qualcosa, però, li accomuna: cercano entrambi lo stesso uomo. Ma chi è il nemico invisibile e letale? Chi è davvero il Santo? Sullo sfondo di una NY dove il caos e la criminalità dilagano, in gioco c’è ben più di una battaglia. C’è l’amore. C’è la vita.


RECENSIONE

Il libro di cui vi parlo oggi si intitola “Dark Revenge” di Daria Torresan e Brunilda Begaj. Questo è il terzo e ultimo capitolo della “The Justice Series”. La trama è incentrata sulla coppia Jordi Ferrero/Cloe Martinez, ma sono presenti tutte le altre coppie dei libri precedenti. Il pov è scritto in prima persona ed è una scrittura corale, perché è a più voci, in modo che possiamo continuare a conoscere le vicende di tutti i protagonisti. Non sono una grande fan di trilogie o libri scritti in serie, ma devo dire che questi sono molto diversi ed originali. In ogni libro la storia tratta di individui differenti, ma c’è sotto un filo logico che li unisce, un intrigo, un intreccio a sfondo thriller che si dipana per tutta la serie; fino all’ultimo non sappiamo chi sia “Il Santo”, o chi sono i “Tre Moschettieri”. Come negli altri libri, non si nota la presenza di due teste nella stesura del testo, sembra invece opere di un solo autore. La scrittura risulta fluida e scorrevole, non ci sono intoppi di nessun genere, né errori grammaticali, né tanto meno refusi, segno evidente di un ottimo editing. Le scene descritte e i dialoghi non sono mai banali o scontati, anzi risultano particolari e inconsueti. Anche le scene hot sono ben descritte, non scadono mai nel volgare. Fatta questa premessa volevo passare alla trama.

I personaggi sono ben caratterizzati. La sofferenza di Cloe traspira dalle pagine, quello struggimento e quella sete di vendetta per la persona che gli ha strappato troppo presto quella figlia tanto amata, è quasi palpabile. Cloe ha un piano ben preciso in testa, ed è l’unica cosa che la fa andare avanti in questa sua esistenza arida: Trovare “Il Santo”, farsi giustizia e poi farla finita con la sua vita.



“Più della morte in sé, ho sempre temuto una vita vissuta con la morte nel cuore. Esattamente ciò che è diventata la mia.



I singhiozzi mi scuotono, ma li lascio correre liberi perché sono stanca di frenarli, stanca di trattenerli. Le mani premute sul viso, il corpo afflosciato su se stesso. Devastata e schiacciata da un dolore potente, straziante. Vorrei solo lasciarmi andare, lasciarmi morire. Smettere di soffrire. Ma non posso. Non devo. Ho promesso a Selena che le avrei reso la giustizia che merita, solo allora lascerò la terra inghiottire anche me. Solo allora, quando la mia pistola ferirà mortalmente il Santo. Solo allora.

“Scusa piccola mia” gemo con le lacrime che scendono copiose “Scusa se continuo a fallire. Lo troverò, tesoro mio. Giuro che lo troverò e lo ammazzerò, a costo di farlo a mani nude” prometto stringendo i pugni e un moto di rabbia storpia i miei lamenti. Ho bisogno di tornare qui, da lei, per ricaricarmi dell’odio necessario a motivare la mia missione. Una promessa non è solo una promessa. È una necessità, un bisogno, una soddisfazione, un piacere. È la salvezza dell’anima per chi resta prima di varcare i cancelli celesti, il giusto riposo per chi non c’è più da tempo e vaga nell’aldilà senza meta e senza pace.”




Ma Cloe non ha fatto i conti con il destino, che gli fa incontrare Jordi. Quell’uomo a cui non sa dire di no, a cui non sa negarsi e che la fa di nuovo sentire viva, ma che proprio per questo la fa sentire ancora più in colpa verso sua figlia, perché lei non potrà più provare certe emozioni. Anche Jordi ha un vissuto simile a quello di Cloe: entrambi hanno perso qualcuno per mano della mafia. Ma mentre la nostra protagonista è tenuta in vita dalla sete di vendetta, Jordi ha deciso di entrare in polizia per assicurare i criminali alla giustizia. Sono dunque due anime affini, che si trovano dando la caccia allo stesso criminale. Cloe è però determinata ad arrivarci per prima…riuscirà il nostro eroe a salvare la “sua ragazza” da se stessa?



“Alla fine l’ha fatto. È tornata da sua figlia. Lo strazio vince sulle mie forze, cado sulle ginocchia. Il dolore alla caviglia si accentua. Il peso del mio corpo si riversa sulle mani, che si schiantano a terra e stringono i sassi tra le dita in una disperata morsa di dolore. Lacrime amare mi solcano il viso, bagnano la terra arida.”


Non vado oltre e tiro le somme: è un libro che va letto, anzi è una serie che va letta tutta d’un fiato e bisogna farlo con attenzione, non lasciandosi sfuggire i particolari e gli indizi nascosti tra le righe…

Ho apprezzato molto anche l’epilogo, originale e non scontato, perché niente è come sembra…

Io personalmente ho una domanda per le autrici: dobbiamo aspettarci qualcosa per quello che riguarda Athos?



5 stelle



Recensione a cura di Alissia

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