Eccomi qui, pronta per parlarvi in anteprima, di un libro
che uscirà domani 26 aprile 2016.
Parliamo di “La propria strada”, l’atteso prequel di
“Incontri in maschera” di Monica Schianchi uscito il 5 maggio 2015.
TRAMA
Quante persone decidono di intraprendere la
strada più semplice soltanto per arrivare prima, e si accontentano delle
briciole, accantonando sogni o progetti e relegandosi ad una vita al di sotto
delle proprie possibilità? Lorenzo si è sempre accontentato: dopo la laurea in
economia ha trovato lavoro come dipendente in una grossa azienda e accetta uno
stipendio mediocre, ma che lo fa andare avanti. Allo stesso modo si interessa a
tutte le donne che incontra, con la consapevolezza che da queste non bisogna
chiedere nulla di più che farsi scaldare il letto. La sua vita procede su un
binario monotono finché una sera non incontra una donna diversa, una donna in
grado di infiammare i suoi desideri e di rimescolare le carte in tavola al
punto da far comprendere a Lorenzo quanto sia importante riprendere in mano la
propria vita. E trovare la propria strada
Il romanzo è strutturato in due parti. Nella prima parte il
protagonista, Lorenzo, è il classico ragazzo (Non ricco come siamo abituati a
leggere ultimamente) don Giovanni, senza sentimenti in circolo, con un solo
scopo nella vita: il sesso. Assistiamo gradatamente, a un rovesciamento della
medaglia, per merito di Altea. Un tramite che lo porterà a scoprire dei
sentimenti veri, l’esistenza dell’amore vero. Quel sentimento che ti porta a cambiare
il tuo essere, a farti diventare
dipendente dall’altra persona.
Il nostro Lorenzo scopre per la prima volta la sofferenza,
il rifiuto. Perché si ritrova perdutamente innamorato, ma non corrisposto.
Nella seconda parte c’è l’entrata in scena di Rebecca, che
stravolgerà completamente l’andamento della storia. E su questo devo fare i
miei complimenti all’autrice, perché ha dato vita a una finale non scontato. Un
nuovo personaggio, che in punta di piedi, si farà strada nella vita di Lorenzo.
L’ho trovato perfetto. Se vi aspettate un finale dove tutto torna al suo posto
vi sbagliate; l’autrice ha creato un finale che non delude.
Ho adorato tantissimo il rituale della Pasqua. Questo ci fa
capire di quanto sensibile sia il nostro Lorenzo, ma cerca in tutti i modi di
nasconderlo di fronte a familiari e amici.
Parliamo del titolo: per me assume un doppio significato. Il
protagonista trova la sua strada sia in ambito sentimentale, ma anche in campo
lavorativo. Mettendo su un’attività che lo sprona come persona. Lo invoglia a
crescere e a prendersi le proprie responsabilità che un’attività concerne.
Mi è piaciuta molto l’ambientazione, descritta nei minimi
particolari, segno di una ricerca accurata e dettagliata. Un linguaggio fluido
e scorrevole, mai banale, sempre ben impostato. Una sequenza di eventi ben
scandagliati. Monica ha uno stile molto
piacevole, non si dilunga troppo nelle descrizioni, le frasi scorrono rapide,
tant’è che ho impiegato appena due giorni per concludere la lettura.
Mai
volgare anche nelle scene di sesso più spinte, mi ha preso sin dalla prima
pagina. I personaggi sono molto ben descritti ed entrano subito nel cuore del
lettore.
Davvero
complimenti a questa autrice che ho avuto il piacere di leggere e recensire!!!
ESTRATTI“Mi sento rifiutato. Ma che razza di ragionamenti sono? Se il sesso è perfetto perché non può esserlo anche tutto il resto?
«Senti un po’, non si tratta di niente di così spaventoso, è solo una stupida pizza!» «Perché vuoi così tanto che mangi qui?» «Perché ti amo, cazzo!» Sbotto.
Ok, cerco di regolarizzare il respiro mentre penso a quello che mi è appena uscito dalla bocca. Ho appena detto ‘ti amo’ ad alta voce per la prima volta nella mia vita, l’ho fatto urlando, e come se non bastasse sono riuscito ad infilarci dentro una parolaccia. Complimenti.”
“È bellissimo vederla mentre si aggira in questo ambiente, nella mia creazione, a un passo dalla sua apertura. È bellissimo vederla ammirare tutto e vedere il suo stupore difronte ai dettagli. È davvero bellissima, nessun altro termine le renderebbe giustizia, adesso. Sono quasi certo che sto compiendo una follia, ma non mi importa. Vado verso di lei e la bacio impazientemente, spingendola verso uno dei tavolini più vicini al bancone.”
“Per la prima volta da tantissimo tempo il mio pensiero si rivolge ad Altea. Non provo più dispiacere o rabbia o rancore. Rebecca è la donna giusta per me, la amo come il primo giorno e non sono disposto a cambiarla con nessuna. Ma Altea… Altea è stata l’inizio della fine. La fine della mia vecchia vita da donnaiolo perdigiorno, il dolore insopportabile che ho provato di fronte al suo rifiuto è stato la molla che ha fatto mettere in discussione la mia vita, che ha permesso di mettere in luce ciò che non andava. Mi ha fatto capire che stavo procedendo su un binario morto e che ero ancora lontano dalla mia strada.”
Il
mio voto è 4!!!
Torelli Doriana
Torelli Doriana
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