martedì 27 settembre 2016

Recensione "VERONICA E' MIA" di Giulia Mastrantoni (Panesi Edizioni)




SINOSSI

Veronica è una ragazza giovane, timida, innocente. La sua voglia di amare ed essere amata si scontra con quella di possedere di Max, ragazzo impassibile che entra nel suo corpo e nei suoi pensieri. Max di giorno, Max di notte, Max in ogni fibra del suo essere: Max è ossessione e sogno effimero. Veronica, nel tentativo di non dimenticarlo, lo ricerca e rivive nei corpi vuoti e indifferenti di altri uomini. Solo una grande forza interiore sarà in grado di rimettere tutto in discussione. Veronica è mia è pornografia dell'anima, grido di forza e speranza, inno alla rinascita.


RECENSIONE

Ben ritrovati a tutti! La recensione di oggi riguarda un racconto erotico pubblicato dalla Panesi Edizioni, dal titolo “Veronica è mia”. È un racconto dalle tinte forti, non tanto per i contenuti espliciti, quanto per il rapporto tra Veronica e Max. Essendo un racconto di sole 55 pagine, inizia già nel vivo, con una Veronica innamorata di Max, pronta a perdere la propria verginità. Max la eccita a tutti i livelli, che sia mentale o fisico, lui è tutto per lei, e quindi si lascia convincere a fare sesso per la prima volta, con qualche frase ad effetto. Veronica ha dei ripensamenti ma Max fa orecchie da mercante e continua nella sua impresa, finché non le strappa via la verginità. Se Veronica si aspettava baci e coccole post coito, Max è più interessato a rivestirsi e uscire, per raggiungere gli amici. Scopriamo il dopo, la vera natura di Max, un uomo che si prende il suo piacere e fugge da qualunque tipo di rapporto fuori dalle lenzuola. Lascia Veronica affogare nella sua disperazione, con il suo cuore spezzato e una sensazione di gelo nelle ossa. Vuole sentirsi viva e cerca Max in ogni uomo che incontra, senza far selezione, il classico “basta che respiri”. Ma Max torna, si porta Veronica a letto e se ne va, la storia è sempre questa, con la protagonista che peggiora ogni volta di più. Vorrebbe cambiare le cose, essere forte e andare oltre, ma Max è così dentro di lei che non riesce. Vi dicevo all'inizio che non sono forti le scene di sesso descritte, ma il contorno. La violenza contro una donna non è solo quella sessuale, ma anche verbale, psicologica. È quello che accade a Veronica. La violenza non si può considerare sessuale, perché alla fine lei ci sta, ma ho letto troppe volte quel “Max no, non me la sento”, e tutte le volte il no è diventato sì. Da donna, posso apprezzare il cambiamento mentale di Veronica, la voglia che ha di superare e spezzare le catene di Max, ma non il fattore violenza, la mancata presenza della protezione. Capisco che sia un RACCONTO, e che come tale non possa essere lungo, ma omettere certi dettagli fa passare un messaggio sbagliato, unito a quello di Max. Leggere che una donna dice no, e che l'uomo se ne frega e prosegue, che messaggio fa arrivare al lettore? Magari se invece di limitarsi al racconto, l'autrice avesse approfondito certe tematiche, il risultato sarebbe stato migliore. Non so, per dirla alla X factor, per me è no, mi spiace

di Ilenia Bernardini

1 commento:

  1. Cara Ilaria,

    Leggo solo ora la recensione. Mi dispiace molto che il racconto non sia stato di suo gradimento, soprattutto perché l'intento è proprio quello di passare un messaggio diverso da quello delle Cinquanta Sfumature. Il finale è una "rinascita". Quando Veronica dice no alla sua vecchia vita, dopo essere stata a tutti gli effetti violentata, le cose cambiano. Purtroppo è uno scenario che accade realmente e di continuo. Descriverlo con altre modalità o parole sarebbe stato, forse, meno efficace. Spero, comunque, che il seguito incontri maggiormente il suo gusto e la ringrazio per lo spazio che mi ha dedicato.

    Un caro saluto,

    Giulia Mastrantoni

    RispondiElimina