sabato 1 ottobre 2016

Recensione "L'AMORE NON E' UN GIOCO PER RAGAZZE PERBENE" di Talulah Riley (Feltrinelli)





SINOSSI

Si dice che le brave ragazze vadano in paradiso, mentre le altre vanno dappertutto.
Ne è convinta Bernadette St. John, giornalista di successo che ha costruito la propria notorietà grazie a una serie di spietate interviste a uomini famosi, messi implacabilmente a nudo dopo essere stati persuasi a confidarle le loro debolezze.
Tutti sanno chi è l’Incantauomini (questo il suo marchio di fabbrica, l’appellativo con cui firma le interviste): gli uomini ne sono attratti, le donne vorrebbero essere come lei. Ma ben pochi conoscono la vera Bernadette. Solo Tim Bazier, il suo agente, sa cosa si nasconde dietro alla maschera di donna inscalfibile dal look sempre impeccabile e alla moda.
Quando Tim annuncia il fidanzamento con Elizabeth, Bernadette è sconvolta: come può relegarla in secondo piano? Come può preferire una donna così insipida senza accorgersi che loro invece potrebbero essere la coppia perfetta, nel lavoro e nella vita?
Durante la festa di fidanzamento, Bernadette conosce Radley Blake, amico di Elizabeth e noto imprenditore nel campo delle biotecnologie. Decisa a far saltare il matrimonio, cerca di manipolarlo per i propri scopi, ma ben presto si renderà conto che il buon esito del piano non è affatto scontato.
Attrice di successo e acuta osservatrice di mode e tendenze contemporanee, Talulah Riley fotografa le dinamiche e le fragilità con cui le donne di oggi si accostano all’amore e si interroga su come possano conciliare femminismo e romanticismo, ed essere moderne, libere e indipendenti, ma anche capaci di continuare a credere nella grande magia dell’amore.



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RECENSIONE

Salve amici librosi, questa settimana ho letto per voi il romanzo di esordio di Talulah Riley: L'amore non è un gioco per ragazze perbene.
Ho letto la trama e osservando la copertina mi sono sentita attratta dalla storia. Mi dava tanto l’idea di una commedia romantica alla Sex and the City e devo dire che Bernadette St John alias l’Incantauomini rispecchia perfettamente quei canoni. È una giornalista e non teme di usare il suo fascino per accaparrarsi le informazioni che le servono oltre a ottenere l’approvazione degli uomini che pendono dalle sue labbra. Ma la bella e modaiola St John non è stata sempre così e forse il suo atteggiamento non è altro un modo per difendersi. Mi piace lo stile dell’autrice. È frizzante, divertente, accattivante. I personaggi hanno una forte personalità, perfino quelli più banali ma il mio preferito resta Radley. Uomo fascinoso e geniale che riesce a guardare oltre alle apparenze e a capire fin dal primo sguardo che Bernadette non è quella che conoscono tutti.
Ho apprezzato soprattutto come la Riley affronta l’argomento spinoso dell’abbandono di un genitore e quanto la mancanza della sua figura e del suo affetto possano intaccare i sentimenti di chi subisce questo grande trauma.
Una commedia romantica ricca di battibecchi esilaranti e situazioni al limite dell’assurdo che vi strapperanno sicuramente più di un sorriso.
Mi chiamano l’incantauomini. A volte gioco sporco. Altre volte baro. Ma lo faccio perché credo fermamente nell’obiettivo finale: l’amore.

L’unica nota negativa? È nascosta nell’epilogo ma non posso accennarvi altro altrimenti spoilero la fine e dopo vengo linciata.

di Giusy Vitale

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