SINOSSI
Caterina, Elisa, Ily. Non si conoscono tra loro, eppure potrebbero vivere nello stesso luogo. Un paesino in cui le pareti delle case sono alte e spesse, i ritmi pigri e le curiosità palpitanti. Un posto che somiglia alla loro sessualità, che aspetta di farsi vita. E, un attimo prima che questo succeda, le loro storie scorrono ne Le ragazze del borgo, questa breve raccolta di racconti erotici di Simonetta Caminiti illustrata dalle fotografie di Manuel Colombo, per il quale posa la giovane Marta Renoir. Gli amori fragili e scandalosi che abbattono per sempre i confini di quel villaggio simbolico in cui tutti, in fondo, siamo diventati adulti. Simonetta Caminiti è nata a Paola (CS) il 20/05/1983. Giornalista freelance, scrive di cronaca, costume e cultura per il Giornale, Mondadori e Cairo Editore. Con Lettere Animate ha pubblicato il suo primo romanzo, Gli arpeggi delle mammole.
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RECENSIONE
Le
particolarità di questa novella sono due: l’Autrice, non si concentra sulla
vita di un’unica protagonista e, tutte e tre avranno un volto e un corpo
rappresentato da fotografie.
Caterina
ha trentaquattro anni, un lavoro stabile che le da molte soddisfazioni. Più
volte, la sua amica Laura le chiede di partecipare ad un incontro “a quattro”.
Stufa di rifiutare, e incuriosita dai racconti
dell’amica alla fine decide di concedersi una serata diversa. Troppo tardi,
Caterina conoscerà la coppia sposata che si unirà a loro. Tutto questo
scatenerà in lei non poco imbarazzo.
“Era una
pazzia sul serio: una schiavitù.
Io, a
sentir loro, quel giorno ci avevo guadagnato un orgasmo
ma, non
era vero;
e
comunque un orgasmo non sarebbe valso comunque
tutta
quella torbida stravaganza.”
Nonostante
le sue perplessità e i suoi dubbi, più
volte il ricordo di Ferdinando le riempirà la mente.
“ Non mi
chiese proprio nulla, non mi diede questa soddisfazione,
quasi ad
ostentare che sapeva.
Aveva sempre
saputo, che ci sarei tornata.”
La
“seconda” Ragazza del Borgo è Lisa. Un’adolescente che cresce con il pensiero
costante del suo primo amore ( a senso
unico). Troppa la differenza d’età e, un viaggio inaspettato che spezzerà definitivamente
una routin che in qualche modo la univa a Lui.
Riccardo, zio della sua più cara amica.
Negli
anni che passano, Lisa si convince ad amare, tutto inutile. Tutto superficiale
e sterile.
Ormai
maggiorenne, durante i festeggiamenti del Natale in casa dell’amica Margherita,
Lisa rincontra Riccardo, un uomo ferito nel corpo e disilluso dalla vita.
“… Lei
che forse non era più lei,
dal
passaggio di Riccardo nella sua vita.
O forse,
lei che era tornata ad essere lei
Solo
adesso che
lo aveva
conosciuto davvero,
con tutte
le cellule del suo corpo.”
Ily. La piccola Ily è una
ragazzina ferita, orfana. Vive una vita malinconica e sola, nonostante
l’onnipresenza della nonna Matilda. Non particolarmente bella, ne audace, la
giovane trascorre le sue giornate idealizzando l’unica persona che crede possa
essere in grado “salvarla”: Manfredi.
“Sentivo che i vestiti non li
volevo più.
Non volevo niente addosso.
Volevo un bacio.
E niente, niente addosso…”
Così, nell’unico attimo di vero coraggio, che abbia
mai avuto, Ily viene rifiutata.
Manfredi
non la comprende subito ha paura ma, questi sentimenti dureranno troppo poco.
L’autrice sebbene sia in grado
descrivere in pochi passaggi, dettagli essenziali che delineino lo svolgimento
dei fatti, nelle storie manca tal volta, il giusto patos emotivo. La parte
erotica necessita di una maggior emotività. La lettura si presenta breve ma
scorrevole, lo stile e la sintassi sono buoni.
Un viaggio a ritroso, attraverso le esperienze delle tre
protagoniste e di come, a volte si possano confondere l’amore e il sesso,
rivelandosi deludenti a qualsiasi età.
3/5
di Maura R.
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