martedì 29 novembre 2016

Recensione "LE RAGAZZE DEL BORGO" di Simonetta Caminiti (LETTERE ANIMATE)



SINOSSI

Caterina, Elisa, Ily. Non si conoscono tra loro, eppure potrebbero vivere nello stesso luogo. Un paesino in cui le pareti delle case sono alte e spesse, i ritmi pigri e le curiosità palpitanti. Un posto che somiglia alla loro sessualità, che aspetta di farsi vita. E, un attimo prima che questo succeda, le loro storie scorrono ne Le ragazze del borgo, questa breve raccolta di racconti erotici di Simonetta Caminiti illustrata dalle fotografie di Manuel Colombo, per il quale posa la giovane Marta Renoir. Gli amori fragili e scandalosi che abbattono per sempre i confini di quel villaggio simbolico in cui tutti, in fondo, siamo diventati adulti. Simonetta Caminiti è nata a Paola (CS) il 20/05/1983. Giornalista freelance, scrive di cronaca, costume e cultura per il Giornale, Mondadori e Cairo Editore. Con Lettere Animate ha pubblicato il suo primo romanzo, Gli arpeggi delle mammole.


LINK D'ACQUISTO



RECENSIONE


Le particolarità di questa novella sono due: l’Autrice, non si concentra sulla vita di un’unica protagonista e, tutte e tre avranno un volto e un corpo rappresentato da fotografie.

Caterina ha trentaquattro anni, un lavoro stabile che le da molte soddisfazioni. Più volte, la sua amica Laura le chiede di partecipare ad un incontro “a quattro”. 
 Stufa di rifiutare, e incuriosita dai racconti dell’amica alla fine decide di concedersi una serata diversa. Troppo tardi, Caterina conoscerà la coppia sposata che si unirà a loro. Tutto questo scatenerà in lei  non poco imbarazzo.

“Era una pazzia sul serio: una schiavitù.
Io, a sentir loro, quel giorno ci avevo guadagnato un orgasmo
ma, non era vero;
e comunque un orgasmo non sarebbe valso comunque
tutta quella torbida stravaganza.”

Nonostante le sue perplessità e i  suoi dubbi, più volte il ricordo di Ferdinando le riempirà la mente.

“ Non mi chiese proprio nulla, non mi diede questa soddisfazione,
quasi ad ostentare che sapeva.
Aveva sempre saputo, che ci sarei tornata.”

La “seconda”  Ragazza del Borgo è Lisa.  Un’adolescente che cresce con il pensiero costante del suo  primo amore ( a senso unico). Troppa la differenza d’età e, un viaggio inaspettato che spezzerà definitivamente una routin che in qualche modo la univa a Lui.  Riccardo, zio della sua più cara amica.
Negli anni che passano, Lisa si convince ad amare, tutto inutile. Tutto superficiale e sterile.
Ormai maggiorenne, durante i festeggiamenti del Natale in casa dell’amica Margherita, Lisa rincontra Riccardo, un uomo ferito nel corpo e disilluso dalla vita.

“… Lei che forse non era più lei,
dal passaggio di Riccardo nella sua vita.
O forse, lei che era tornata ad essere lei
Solo adesso che
lo aveva conosciuto davvero,
con tutte le cellule del suo corpo.”


Ily. La piccola Ily è una ragazzina ferita, orfana. Vive una vita malinconica e sola, nonostante l’onnipresenza della nonna Matilda. Non particolarmente bella, ne audace, la giovane trascorre le sue giornate idealizzando l’unica persona che crede possa essere in grado “salvarla”: Manfredi.
“Sentivo che i vestiti non li volevo più.
Non volevo niente addosso.
Volevo un bacio.
E niente, niente addosso…”

Così,  nell’unico attimo di vero coraggio, che abbia mai avuto, Ily viene rifiutata.
Manfredi non la comprende subito ha paura ma, questi sentimenti dureranno troppo poco.

L’autrice sebbene sia in grado descrivere in pochi passaggi, dettagli essenziali che delineino lo svolgimento dei fatti, nelle storie manca tal volta, il giusto patos emotivo. La parte erotica necessita di una maggior emotività. La lettura si presenta breve ma scorrevole, lo stile e la sintassi sono buoni.

Un viaggio a ritroso, attraverso le esperienze delle tre protagoniste e di come, a volte si possano confondere l’amore e il sesso, rivelandosi deludenti a qualsiasi età. 

3/5

di Maura R.

Nessun commento:

Posta un commento