martedì 28 febbraio 2017

Recensione "LA PRIMAVERA DELLE ILLUSIONI" di Vanessa Pacher



SINOSSI

Viola si è appena trasferita a Los Angeles la città dei suoi sogni, la patria del rock, la sua passione.
Ed è proprio qui, in questa città degli angeli che Viola ripone tutte le sue speranze, tutto il suo incerto futuro.
Viola sogna, desidera, ama. Ama la musica, adora l’arte, vive di letteratura…
Viola non vive la realtà, lei vive i suoi sogni, le sue illusioni… ed è quando incontra Dylan che la realtà si abbatte su di lei come un’onda anomala, sgretolando in un solo momento le certezze di una vita vissuta in una bolla di illusione.
Dylan è tutto ciò che Viola non è: l’imperfezione, il dolore, l’odio.
Dylan vive nella disillusione della realtà, vive una vita che non gli ha dato nulla se non la consapevolezza che non esistono sogni, ma solo incubi, gli incubi di una realtà che non si può cambiare.
L’incontro fra due anime simili, ma diverse…la primavera delle illusioni è il racconto dell’illusione e della realtà che si scontrano, si incontrano e si amano, incastrandosi nella perfezione di un gioco chiamato vita.

Vanessa Pacher nasce nel febbraio del 1993 in un piccolo paese del trentino. Laureata in Studi Storici e Filologico-Letterari coltiva la passione per i libri scoprendo a poco a poco l’arte della scrittura. Allo studio di Filologia e Critica Letteraria affianca l’amore per la musica e la lettura. “La primavera delle illusioni” è il suo primo romanzo.



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RECENSIONE

Quando ho iniziato questa lettura, ero entusiasta, la trama mi attirava così come il titolo, così diverso dagli altri romanzi. Dopo poche pagine, avrei voluto piangere. 
Viola, la protagonista femminile, è un'italiana trapiantata ormai in America. Vorrei dirvi che è l'eroina della storia, che è magnifica sotto ogni punto di vista, ma non posso farlo. È saccente, arrogante, boriosa. Deve aver ragione lei, incurante del pensiero degli altri o del torto che, effettivamente ha. La sua migliore amica è fidanzata con il componente di una band, gli HLA,  ed è così che Viola incontra Dylan. È odio puro tra i due, forse perché entrambi possiedono un ego grande quanto gli stati uniti d'America. Si odiano, non possono stare vicini, nonostante abbiano gli stessi amici. Ma qualcosa cambia. Complice un'influenza, Viola è costretta a stare da sola nella casa che divide con la migliore amica. Dylan si proclama suo infermiere, stranamente, ma di fatto passano insieme del tempo. Nonostante si odino, dylan le confida il suo tragico passato diventando, agli occhi di Viola, magicamente perfetto. Non intendo anticiparvi altro, per scoprire cosa succederà dovrete leggerlo. 
A vostro rischio e pericolo. Le basi c'erano, si poteva leggere una bella storia, ma qualcosa è andato storto. Ci sono frasi senza senso, punteggiatura e ortografia non sono impeccabili. O non è stato fatto un editing accurato o è stato fatto molto male. 
A volte, l’autrice si è persa a descrivere dettagliatamente certi passaggi non necessari ai fini della storia, tralasciando poi quel cambiamento di visuale tra i due protagonisti. 
Il ritmo è lento, apatico, rendendo pesante la lettura. Non ho trovato parti da batticuore, né riuscivo a essere empatica verso uno dei due protagonisti. Un grande peccato. Mi spiace, ma per me è una lettura da evitare. 


1 Stella


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