martedì 7 febbraio 2017

Recensione "SORRELL: DODICI ANNI E UN GIORNO" di Monica Portiero



SINOSSI

Sorrell è donna fragile, insicura. Apparentemente, dalla vita ha avuto tutto. E’ sposata con Scott che ama più di se stessa, ha due bambini piccoli e una vita " perfetta". Eppure, si sa, la perfezione non è di questo mondo; c'è una falla in quel quadretto familiare. Cosa si nasconde dietro la sapiente facciata costruita su tante cose mai dette? E' proprio a causa di una scomoda verità se Sorrell decide di riportare nella vita di suo marito, Laila, la donna della quale era innamorato prima di iniziare a frequentarla. Per questo motivo, coinvolge nel suo piano la migliore amica e avvocato di fiducia, Vanessa Lane, facendola restare di stucco. Rintracciarla? E perché mai? Come le è balzata in mente la folle idea? "Aiutami Van" supplica Sorrell e lei non può rifiutarsi. L'amicizia, tra loro, è sacra. "Ti aiuto, ma non capisco" E come potrebbe? Non sa che Sorrell ha sulla coscienza un peso enorme: deve confessare una colpa terribile per la quale chissà se esiste redenzione. Scritto come un diario, c’è una parte narrata e una” vissuta”, questo romanzo è la seconda e più completa versione del''originario "Sorrell", regalo che l'autrice desidera fare alla sua più grande fan: la mamma.


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RECENSIONE

Questa settimana vi presento il libro della scrittrice Monica Portiero. È un libro molto interessante letto per voi con la nostra consueta intervista del Blog.
Sorrell è una donna di buona famiglia, la quale dedica la sua vita ad un uomo che sposa per volere della sua famiglia . Sorrell in realtà è da sempre innamorata di lui, Scott, ma lui come in tutte le favole, ama un’altra donna.
I genitori di Scott, però, non accettano questo amore per lui, ma al contrario, sono favorevoli alla unione con Sorrell. Inizia così la loro vita fatta di un amore a senso unico; già perché Sorrell ama follemente il suo uomo, ma lui la vede come la madre dei suoi figli, la sua migliore amica, ma non il ritratto della donna che ha scalfito il suo cuore, quello ha un altro volto e si chiama Laila.
Devo dire che la storia di per sé c’è.
È una storia con buoni contenuti, ma purtroppo ho trovato , a mio avviso, molte lacune. Si tratta di lacune strutturali, spesso si perde il filo del discorso non riuscendo a stare dietro al dialogo e al contenuto; spesso è capitato che non si capisse chi dice cosa, chi fosse la persona che spiega la situazione o il momento, forse perché scritto in terza persona.
Mi dispiace perché la storia è bella, ma va rivista, forse dividendo i POV e lasciare la terza persona ad un libro nel quale il narratore è solo uno, e no molteplici come in questo caso.
Sicuramente lo consiglio, forse dopo averlo rivisitato e valutato dalla scrittrice, perché non narra solo la storia di un amore o di passione, ma la nostra scrittrice affronta molte tematiche importanti, come ad esempio l’amicizia e l’amore che si ha verso i figli e la proprio famiglia.
Non sono solita criticare, e se lo faccio è solo in maniera costruttiva, quindi invito la scrittrice a rivalutare quelli che per me è nel mio piccolo sono semplici consigli, ma che potrebbero fare la differenza!!

3 stelle


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