mercoledì 15 marzo 2017

Recensione "LO STIVALE D'ORO DI ISTANBUL" di Elsa Zambonini Durul



BIOGRAFIA

Nasce a Belluno (19.12.49) dove lavora per qualche anno in un istituto previdenziale e poi, laureatasi, insegna lingua inglese nella scuola statale della provincia. Dopo il matrimonio con cittadino turco si trasferisce a Istanbul dove prosegue la sua attività didattica per qualche anno al Liceo Italiano, esperienza che ha alimentato il romanzo Lo stivale d’oro di Istanbul. Terzo classificato al Concorso di Creatività Letteraria ed. 2015 di Opera Uno Wordpress - Opere edite. Attualmente finalista concorso letterario Città di San Giuliano Milanese, Il Picchio IV^ Edizione 2016. Premiazione 15 Ottobre p.v.
La Zambonini ha vissuto la profonda rivoluzione culturale, sociale, politica ed economica della Turchia di questi trent’anni, che consegna oggi un paese profondamente diverso da quello da lei trovato al suo arrivo. Amante dei viaggi culturali ed esotici, è profonda conoscitrice della cultura turco-levantina e della realtà di Istanbul, dove risiede tuttora. Appassionata da sempre di scrittura, esprime la sua vena creativa, oltre che con romanzi, anche collaborando con racconti di viaggi a La Gazzetta di Istanbul, unico periodico in lingua italiana ufficialmente pubblicato in Turchia, edito dal Circolo Roma, associazione culturale-ricreativa della comunità italiana di Istanbul.
La storia di Lisa prosegue nel romanzo Istanbul: il viaggio sospeso

SINOSSI

Sullo sfondo di una città esotica e accattivante, Lo stivale d’oro di Istanbul mette in scena un intreccio di colpi di scena, amore e avventura, ma soprattutto il percorso di crescita di una donna che deve imparare a fare i conti con il passato, tragico, della sua famiglia. Il genere tende al giallo, anche se non risponde tanto alla domanda:”Chi è il colpevole?”, quanto piuttosto: ”Qual è veramente l’entità della sua colpa ?”.
È il retaggio familiare a spingere Lisa ad accettare un posto come insegnante di lettere nel prestigioso liceo italiano di Istanbul, sfidando l’opposizione del padre che ha sempre cercato di tenerla lontana da quella città. Il suo scopo è raccogliere informazioni sulla madre che lì è vissuta e morta, ma di cui lei non sa nulla.
Da quanto riesce a sapere, Lisa scopre una donna molto più fragile di quella che ha immaginato per tanti anni, così fragile da aver bisogno di un supporto psicologico. Su questa pista Lisa si avvia per approfondire le indagini su di lei, con l’aiuto di qualcuno e la fredda ostilità di altri. Alla storia della ragazza si intreccia quella dei suoi genitori con una quotidianità di violenza psicologica. 
Nella nuova città dove lavora, e di cui presto si innamorerà, la protagonista frequenterà italiani, turchi e levantini, a cominciare dai suoi alunni, con cui intreccerà rapporti che finiranno per cambiare le sue prospettive e il suo destino. Nello stesso tempo sarà costantemente occupata a risolvere i misteri che incombono sulla sua famiglia, che non presentano certo facili soluzioni.
Il bandolo della matassa sembra essere un prezioso manufatto chiamato Lo stivale del sultano, nel cui nome sono riassunti simboli italiani (stivale) e turchi di potere maschile (sultano). Istanbul è coprotagonista.



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RECENSIONE

Sono appena tornata da un viaggio meraviglioso, che mi ha portato in Turchia, nella magica città di Istanbul, dove ho conosciuto una ragazza che è diventata mia amica e che mi ha appassionato e commosso con le sue vicissitudini. Questa è la sensazione che ho provato leggendo l’ultima riga de “Lo stivale d’oro di Istanbul” di Elsa Zambonini Durul, mentre il mio cuore si ribellava portandomi ad emettere un’esclamazione di protesta per la fine arrivata troppo presto. Appassionante, avventuroso, travolgente … Anche se inizialmente leggermente noioso. Mi spiego meglio … Nei primi capitoli l’autrice descrive minuziosamente Istanbul e ciò porta ad una narrazione lenta, che a volte potrebbe risultare un po’ “ferma”. Ma presto gli eventi travolgono, tanto da far dimenticare la lentezza iniziale e anzi, a volte ho avuto veramente la sensazione di trovarmi in quella stanza, lungo quella strada o tra quei vicoli … Lisa, la protagonista, è nata ad Istanbul , ma si è trasferita in Italia in tenerissima età con il padre italiano, dopo la morte della madre, che si dice sia stata causata da un incidente. La ragazza decide di tornare alle origini e di trasferirsi quindi ad Istanbul, per fare chiarezza sulla scomparsa della giovane madre, dato che il padre, nonostante la sua insistenza , non le ha mai voluto raccontare nulla e , anzi, ha sempre cercato di tenerla lontana dal passato. Lisa mi ha coinvolta nelle sue ricerche, con lei ho sperato, pianto e litigato. Mi hanno affascinato il suo coraggio e la sua caparbietà e sono stata letteralmente travolta da ogni sua scoperta … Non voglio rovinarvi il gusto della lettura raccontandovi troppo , per cui vi lascio assicurandovi che questa storia vi appassionerà. Elsa Zambonini Durul scrive in modo impeccabile, a volte fastidiosamente perfetto. Ho apprezzato la sua abilità nel coinvolgere il lettore e ho amato i suoi personaggi. Complimenti all’autrice e buona lettura a voi!

4 stelle



2 commenti:

  1. È un libro bellissimo,di quello che non rirsci a staccartene finché non è finito.È un libro pieno di colpi di scena adrenaliticie ambientato in un'atmosfera magica.lo consiglio vivamente a chi ama leggere e anche non perché è piacevole

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  2. È un libro bellissimo,di quello che non rirsci a staccartene finché non è finito.È un libro pieno di colpi di scena adrenaliticie ambientato in un'atmosfera magica.lo consiglio vivamente a chi ama leggere e anche non perché è piacevole

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