venerdì 21 aprile 2017

RECENSIONE "UN DELITTO QUASI PERFETTO" di Sara Pelizzari

RECENSIONE "UN DELITTO QUASI PERFETTO" 

di 

Sara Pelizzari




Il libro di cui vi parlo oggi si intitola “Un delitto quasi perfetto” di Sara Pellizzari. Il libro tratta di una storia di cronaca nera realmente accaduta, la storia della sparizione di un imprenditore e di quella successiva di un operaio della sua fabbrica. La storia è narrata dal punto di vista di Franco Vespucci un investigatore privato in piena crisi matrimoniale, che per ritrovare se stesso e la sua tranquillità interiore si reca proprio nel paese in cui sono accadute le due sparizioni. Franco è stanco del suo lavoro pur amandolo molto, ma il fatto che non riesca a staccarsi dai suoi casi neanche quando torna a casa da sua figlia e da sua moglie, porta quast’ultima ad allontanarlo. In quel paese, a casa di amici, Franco prende la decisione di lasciare il suo lavoro e dedicarsi alla scrittura, passione in cui aveva già sperimentato la sua bravura anni addietro. E decide di ricominciare scrivendo un libro su quell’operaio scomparso dopo il suo datore.

Devo fare i complimenti all’autrice perché si è cimentata nella stesura di un fatto di cronaca realmente accaduta, parlandone con cognizione di causa, informandosi sui fatti e riuscendo a rendere più umana la storia. Franco è una persona sensibile e competente che ci fa conoscere attraverso gli occhi delle sorelle la figura di quest’uomo di cinquant’anni che probabilmente si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato…forse…

Ogni attimo è unico e irripetibile, ogni istante magico ed estenuante. Ognuno vive esperienze diverse, gioendo o soffrendo, ridendo o piangendo … Siamo soliti dire che c’è chi è più fortunato e chi lo è meno, chi può condurre una vita agiata e chi invece si de-streggia tra mille sacrifici, quasi fosse un acrobata, solo per avere l’indispensabile per vivere. Ma in fondo, chi può dire cosa è la fortuna …

La scrittura è fluida e scorrevole. È un libro che si legge tutto d’un fiato, in poco tempo, che cattura, che tiene incollato il lettore e che è incentrato a farci conoscere l’umanità, l’umiltà, le sofferenze di Giuseppe Ghirardini, una persona semplice, uno come tanti, un nostro vicino di casa. Mi è piaciuto molto. La scrittrice è riuscita a farmi vedere il fatto da un’altra prospettiva, da una prospettiva a cui non si pensa mai, soprattutto quando succedono queste cose.

Vedere la casa di Beppe, ripercorrere la strada che per lui era abituale, immaginarlo mentre chiudeva il portoncino alle sue spalle per andare in paese, oppure mentre curava i suoi cani nello spazio fuori casa che aveva loro riservato, mi lega ancora di più a lui e sono ancor più motivato nel cercare di rendergli giustizia nel modo in cui posso farlo al meglio : raccontando di lui, non per dovere di cronaca, ma per libera scelta, per far conoscere ciò che per motivi di tempo, di audience e di spazio non viene detto … Ma che racchiude un’importanza fondamentale …


4 stelle


Recensione a cura di Alissia Marv

Nessun commento:

Posta un commento