Recensione "Jeremy Jenkhins e il fiore della montagna perduta"
di Angelica Rubino
SINOSSI:
E' il 999 in Britannia. Secondo i celti, l'anno successivo
arriverà la fine del mondo. Non sanno che un perfido re è alla ricerca di
qualcosa che solo loro hanno, per salvare se stesso. Jeremy è solo un
ragazzino, ma forte e determinato. Parte con il cavaliere Sam per lavorare alla
corte del re, rischiando la vita. Qui conoscerà Kamila, bellissima e dolce
principessa. Ma scoprirà anche la sua voglia di salvare il mondo.
RECENSIONE:
Nel 999 non era
facile essere un ragazzo del popolo, soprattutto in un regno governato da un re
malvagio. Jeremy cerca il riscatto della sua condizione per aiutare la madre
vedova e le sorelle minori e così parte insieme al cavaliere Sam per lavorare
alla corte del re. Sembra tutto facile ma siamo appena all’inizio.
Jeremy incontrerà
tanti amici e altrettanti nemici, scoprirà segreti familiari e intraprenderà
anche avventure che mai aveva pensato potessero far parte della vita di un
aspirante prestigiatore.
<<Sono rimasto molto colpito dalla tua esibizione e
sono convinto che al re farebbe piacere avere un mago di corte.>>
<<Ho ricevuto un’offerta vantaggiosa …andare alla corte
del re ed esibirmi davanti a lui. Se gli piaccio, mi assumerà e guadagnerei
molti soldi che potrei mandare a voi, madre, per aiutarvi…>>
Angelica, autrice
della storia, ci racconta in modo semplice ma non per questo banale le
peripezie dei vari personaggi, che non sono altro che caricature degli uomini e
delle donne moderne, pronti combattenti delle insidie della vita e della
crescita personale ma che vivono in un passato arricchito da un po’ di
fantasia.
L’autrice affronta
diverse tematiche: l’amore, l’amicizia, la famiglia, il sacrificio, l’invidia,
la generosità, il tradimento, il riscatto, il perdono, la malvagità, la morte,
la magia e l’eterna lotta tra il bene e il male.
Le storie dei
personaggi s’ intrecciano tra di loro, creando una sorta di alleanza per
sconfiggere le ingiustizie del re malvagio e del suo seguito, restituire alla
principessa Kamila il suo trono e portare prosperità nel regno.
Un giorno però ci fu un terribile incidente che uccise il re
e la regina. Si salvò solo Kamila, grazie all’intervento del cugino del padre,
Deathproof, a cui passo il trono. Il re è un uomo avaro, che pensa solo a se
stesso, che non pensa al bene del popolo ma solo a favorire la gente ricca.
Dice ai povere che non c’è denaro, ma la verità è che lo usa solo per ciò che
interessa a lui.
Tra colpi di scena,
innamoramenti e delusioni, tradimenti e redenzioni, alla fine ciascun
personaggio trova il suo finale e il male sconfitto.
Sono anche finite le
avventure di Jeremy? A questa domanda non saprei rispondere… perché non lo
chiedete all’autrice?
IN
SINTESI:
Jeremy
Jenkhins e il fiore della montagna perduta è un bel racconto per ragazzi.
Leggendolo si passano un paio d’ore in buona compagnia, con una storia
piacevole e scorrevole, con personaggi simpatici e determinati, coraggiosi e
avventurosi.
Sentimenti
e tematiche affrontati rispecchiano la giovane età dell’autrice stessa, ma allo
stesso ci aprono uno spiraglio sul suo modo di vederli e affrontarli.
Crescendo, apprezzeremo anche la sua maturità in merito.
VOTO: 3 su 5 stelle
Recensione a cura di Luisa Distefano
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