martedì 14 novembre 2017

Recensione “La ricostruzione del cuore” di Coralba Capuani

RECENSIONE “La ricostruzione del cuore” 

di Coralba Capuani



Sinossi 

Nella notte del 6 aprile 2009 il terremoto distrugge il cuore dell’Aquila, e le macerie seppelliscono le esistenze di tutti, di chi perde la vita e di chi sopravvive. Giulia è una ragazza aquilana che studia a Bologna e insegue i suoi sogni al ritmo della musica che suona e ascolta con passione. In quella terribile notte perde tutta la famiglia, e comincia per lei un calvario di mesi in un albergo, prigioniera del ricordo di progetti spezzati e volti, voci e gesti spariti per sempre. Un dolore compatto e monotono come le giornate tutte uguali trascorse nella struttura, in un limbo sospeso dove ogni desiderio di vita è cancellato e rimangono solo ferite aperte. Ma proprio lì nascerà l’inaspettata, salvifica comunione di due solitudini, e Giulia intreccerà un profondo rapporto con Amalia, un’anziana donna salvatasi dal sisma. Amalia deve fare i conti non solo con la distruzione della sua casa, ma anche con i figli ormai adulti che vivono lontano da lei. Forse troppo lontano… Un romanzo che si snoda tra il tempo immobile della sofferenza e il continuo agitarsi della felicità, per raccontare la forza delle donne di trovare, anche nella notte più buia, la luce della speranza e il potere dell’amore per andare avanti.


Recensione


Oggi vi parlo del romanzo di Coralba Capuani dal titolo “La ricostruzione del cuore”.
La protagonista, Giulia, è una ragazza aquilana che studia a Bologna. Adora la musica e il suo prezioso violino e ha mille sogni da realizzare.
Ma dopo il terremoto che ha fatto tremare il cuore dell’Aquila la notte del 6 aprile 2009 la sua vita non sarà più la stessa…
In quella terribile notte la vita di moltissime persone è stata distrutta, sepolta sotto le macerie delle case che non hanno resistito alla forza devastante del sisma.
Il racconto si snoda tra il presente e il passato di Giulia, che ci racconta i terribili momenti che ha vissuto quando una mattina come tante, ascoltando il notiziario, scopre che il paese dove lei è cresciuta e dove vivono i suoi genitori e sua sorella, è stato colpito da un forte terremoto.
Da qui la corsa della giovane donna per raggiungere la sua città distrutta, dove, purtroppo, farà una triste scoperta…

“Non sarà facile ricominciare, soprattutto imporsi di farlo. Perché l’unica cosa che voglio è dormire, dimenticare tutto questo strazio e poi risvegliarmi di nuovo, tornare a quella mattina nello striminzito appartamentino che avevo preso in affitto per risparmiare qualche soldo, accendere la tv e non ascoltare le parole di Lorenzini che mi mostrano la città distrutta.”

Ed è in un albergo vicino al mare che Giulia cerca di ritrovare un senso alla sua vita, anche se nemmeno lei sa da dove cominciare. Circondata da persone che, come lei, hanno perso tutto, vorrebbe cancellare la sofferenza che la fa soffocare.
Amalia, signora anziana con due figli ormai troppo lontani, sarà per lei un raggio di sole che la guiderà verso la luce.

“Io ero l’unica ad ascoltarla Amalia, perché apprezzavo il dono del tempo che ti viene concesso e il valore del passato. Mi era bastato un attimo per capire che quando il passato muore poi non puoi più recuperarlo. Perciò devi farne tesoro quando ce l’hai davanti, altrimenti ti porti per sempre il rimpianto di non aver capito, di non aver chiesto, di non aver ascoltato.”

Ci sono mille cose da dire su questo bellissimo libro…
L’autrice è veramente molto brava a raccontare i sentimenti, io mi sono sentita Giulia mentre leggevo il suo racconto, ho sentito il dolore indescrivibile, la paura terribile di ricominciare, la solitudine, la devastazione dell’anima…

“Perché vivi non lo siamo più. Non come lo eravamo prima. Perché quella bestia, che è il terremoto, ha ghermito un pezzo di noi portandoselo giù con sé, nel ventre della terra.
Non lo so quando e se mai ci verrà restituito, se torneremo mai quelli di prima… ʺ

Il terremoto è un fenomeno che mi incute terrore, dire paura sarebbe riduttivo…
La natura, contro cui noi non possiamo nulla, si ribella, facendoci sentire formichine indifese e impotenti.
Coralba spiega perfettamente cosa vuol dire essere una superstite e dover ricominciare dopo aver perso tutto.
Mi ha toccato il cuore, anche se forse in certe parti non è perfetto, questo romanzo entra dentro, scuote e fa riflettere in più occasioni.
Consiglio vivamente la lettura e faccio i miei complimenti all’autrice per il coraggio che ha avuto a scrivere questa storia, che di “irreale” ha ben poco, ma è tristemente legata a eventi e situazioni che tutti noi conosciamo bene…



5 stelle


Recensione a cura di  Sara Pelizzari











Nessun commento:

Posta un commento