martedì 14 novembre 2017

Recensione libro “Metamorphosis” di Dyvina Sollena.

Recensione libro “Metamorphosis” 

di Dyvina Sollena



Sinossi

La diciassettenne Liz – una teenager come tante, un po’ trasgressiva nel look e lunatica come accade alla sua età – ha sempre creduto nell’esistenza di creature sovrannaturali, incroci e mutazioni, guadagnandosi la fama di ragazza credulona e un po’ svitata. E se invece avesse ragione lei? Se alcune persone non fossero quello che sembrano e nascondessero un segreto? Se lei stessa scoprisse di avere dei poteri, e di essere predestinata a un destino da compiere? Liz non lo sa ancora, ma la sua normale vita da adolescente sta per cambiare per sempre…

Metamorphosis è il primo libro dell'omonima trilogia e ci racconta come tutto è cominciato.


Recensione


Il libro che andremo ad esaminare oggi si intitola “Metamorphosis” di Divina Solleva. Il libro parla della storia di una diciassettenne sognatrice, che crede e spera, nella presenza di esseri sovrannaturali. Frequenta il liceo di Broken Bow, un luogo l’inverno è particolarmente rigido e gli scenari sono glaciali; ha degli amici e una cotta per un ragazzo più grande di lei. un’esistenza più che normale per una ragazza della sua età. Una sera con la sua amica del cuore Ashley, va nel pub dove lavora Jeremy, il ragazzo di cui è da sempre innamorata. Aspetta la fine del turno di lavoro del ragazzo e iniziano a ballare insieme. 
Ma anche qualcun altro è nei paraggi ad osservare le mosse della nostra protagonista. Si tratta di Drew O’Connel, un ragazzo solitario, misterioso, arrivato solo un anno prima nella cittadina e nel liceo frequentato da Elisabeth. In un momento di distrazione, Drew si fa vicino alla ragazza e inizia con lei un ballo sensuale e possessivo. Elisabeth si lascia trascinare, non ne capisce il motivo, ma sente che per lei è impossibile opporsi a quella forza che la spinge tra le braccia del ragazzo dagli occhi di giada. Proprio grazie a questo ballo, Jeremy manifesta la sua gelosia e bacia Elisabeth, iniziando così con lei, la tanto sospirata storia d’amore. Ma questo non scoraggia Drew che non si fa da parte e continua a seguire la ragazza, scatenando ancora la gelosia di Jeremy. 
Una sera, Elisabeth scappa dal fidanzato dopo l’ennesima scenata e si ritrova a camminare nel bosco da sola. Qui viene attaccata da un famelico lupo nero, ma in suo soccorso arriva un bellissimo e maestoso lupo grigio. Quando il lupo nero se ne va sconfitto, la ragazza passa la notte abbracciata al lupo grigio che altri non è che Drew, un licantropo. Dopo quell’episodio la nostra protagonista scoprirà la verità: ovvero che anche lei è destinata a diventare un licantropo dopo essere stata morsa un anno prima proprio da Drew, mentre aveva le sembianze del lupo, ed essere così stata infettata. Ma non è tutto: perché il candido manto bianco della ragazza fa capire che lei è la predestinata a diventare la Regina dei Lupi come narra la profezia.



Devo essere sincera: non amo molto il genere, ma sarò molto obbiettiva. La trama, a mio avviso, è studiata bene, ci sono degli intrecci che tengono viva la curiosità del lettore. La voce narrante è quella della protagonista femminile e questo forse è un punto a sfavore; sarebbe stato interessante venire a conoscenza del pensiero di Drew nelle varie fasi della storia. I personaggi sono ben caratterizzati, anche quelli secondari, dei quali presumo verremo a conoscenza nel prossimo capitolo; sì perché la storia ha un finale aperto. In alcuni punti ho trovato un po’ incoerenti le figure dei genitori: la protagonista infatti entra ed esce da casa, di giorno come di notte, due genitori presenti, ma forse, più assenti; questione di punti di vista, comunque. Due cose mi hanno un po’ infastidito:

Drew, perdio, dimmi che cosa c’entro io con tutto quello che mi stai raccontando.”

“Smettila di fare la bambina, Jennifer. Sappi che la cosa è reciproca, non voglio essere tua amica, non ci penso minimamente, ma per una volta metti da parte inutili rancori e dammi retta. Ti devo parlare, perdio.”

Ora io non sono bigotta, rispetto chi la pensa in modo diverso da me, ma mi chiedo se c’è veramente bisogno di usare questo tipo di affermazioni quando ce ne sono a migliaia che rendono altrettanto bene il concetto. Un’altra cosa è questa:

“Sai, Drew, volevo tanto conoscerti. Sei un ragazzo così curioso…da scoprire”, gli disse con lo sguardo suadente mentre gli faceva l’occhiolino. Dio se l’AVREI ammazzata sul colpo, sarebbe stato un bene per tutta l’umanità. Mi avrebbero eretto un monumento se l’avessi fatto, ne ero sicura, ma optai per il restare zitta e buona.”

Mi sono confrontata con le altre ragazze del blog su questo punto, anche perché ultimamente nei libri che sto analizzando sono spesso presenti questo tipo di errori. Quindi mi viene da domandarmi se sono diventata io troppo precisa o se la grammatica ormai è un optional. Qualcuna sosteneva che è soltanto una dimenticanza di punteggiatura, qualcun'altra confermava il mio pensiero sul fatto che il verbo sia coniugato in maniera errata. Per questi motivi, secondo me, è un testo che va riveduto, anche se, ripeto, pur non amando il genere, penso che la trama ci sia.

3 stelle 

Recensione a cura di Alissia Marv 



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