lunedì 26 febbraio 2018

*Recensione* Il riso fa buon sangue di Stella Bright edito da Triskell Edizioni

*Recensione* 
Il riso fa buon sangue 
di 
Stella Bright 
edito da Triskell Edizioni







Sinossi:

I vampiri non esistono, facciamocene una ragione.

La realtà è molto meno seducente: esiste un’altra razza di Homo Sapiens.

A Ginevra andrebbe anche bene, se non fosse che quando scopre di far parte di questa specie le prende un colpo. Non sarà solo la sua vita a essere messa sottosopra: anche per Ruaridh Erik Laharrague è un bell’impatto, perché sarà colui che la dovrà assistere nel passaggio. Tutta una faccenda di zanne, incazzature, litigate, minacce per niente velate e sconvolgimenti ormonali.

Non è finita qui, perché tutto ciò permetterà ad altre due persone di incontrarsi e amarsi; come dire, due piccioni con una fava. Due piccioni, genere maschile. Ebbene sì, due uomini.



Recensione:


I vampiri esistono nella letteratura, facciamocene una ragione.

Come esistono un insieme di leggende legati alla loro origine, alla loro natura e al loro modo di vivere.

Il genere paranormal romance ormai fa parte delle nostre vite e non ci stupiamo più dell’enorme quantità di libri prodotti che hanno come protagonisti i vampiri. Di certo la fantasia non manca per raccontarli… e per gli amanti del genere c’è l’imbarazzo della scelta.

“Il riso fa buon sangue” di Stella Bright è l’ennesima produzione del genere.

Premesso che i VAMPIRI fanno parte del genere horror e amante del genere citato ma anche fantasy e paranormal, secondo me codesti personaggi sono l’incarnazione del male puro, il principe delle tenebre, figura minacciosa e tenebrosa e quando leggo un libro a loro dedicato o ne guardo un film, perdonatemi mi aspetto di farmela sotto dalla paura.

E quindi renderlo buono o un eroe romantico che si innamora significa banalizzarlo.

Detto questo tengo a precisare che ho letto, negli ultimi 15 anni, tutti le serie vampiresche in circolazione, a volte apprezzando l’originalità degli autori e a volte pensando di leggere delle cose senza senso.

Di quale gruppo fa parte “Il riso fa buon sangue”?

Di questo libro ho apprezzato solo una cosa, l’originalità dell’origine dei vampiri. Finora nessun autore da me letto ha pensato di associarlo ad una naturale evoluzione dell’Homo Sapiens.

Per il resto il libro contiene solo riferimenti ad altre storie già lette:

1. La transizione: Erik scopre che Ginevra è prossima alla transizione e che per affrontare un momento così delicato ed importante ha bisogno di un vampiro maschio da cui berne il sangue.
► In Dark Lover di J. R. Ward Beth Randall è prossima alla transizione e ha bisogno di un maschio per affrontarla. Idem per il desiderio sessuale che si scatena durante la procedura e per la fusione degli odori dei due vampiri al momento in cui il maschio reclama la femmina come sua compagna ◄

2. I geni vampiri: Ginevra per diventare un vampiro ha nel proprio DNA dei geni particolari che i suoi antenati hanno sviluppato e li ha resi delle creature straordinarie
► In tutta la serie de La confraternita del Pugnale Nero di J. R. Ward solo chi ha determinati geni può diventare un vampiro, anche se ha origini miste.
In particolare Lover Revealed con la storia di Butch O’Neal ◄

3. Le donne vampiro sono rare e da proteggere e solo le donne appartenente alla specie possono procreare con il proprio compagno.
► Molto simile a Le compagne della stirpe della serie di Lara Adrian in La stirpe di Mezzanotte ◄


Che dire dei personaggi?

Erik è il classico uomo pieno di sé che non ha mai pensato ai suoi doveri nei confronti della sua razza, ma puff appena fiuta l’odore di una femmina si trasforma nell’eroe dell’armatura scintillante, si nomina suo protettore e decide che sarà lui a guidarla nel suo processo di trasformazione.

Ginevra è la solita ragazza pieni di problemi che non ha avuto una vita facile, la classica stronzetta, che per difendersi da uomini come Erik sa solo attaccare e offendere. Lei non vuole il suo aiuto ma è costretta ad accettarlo.

E dopo tanti scambi di complimenti: sei un pazzo, sei un serial killer, mi fai schifo perché sei un vampiro e stai lontano da me, non poteva mancare – sempre a causa dello scambio di sangue – l’innamoramento.


Una classica storia romantica in cui il vampiro perde sempre di più la sua connotazione horror e acquista sempre di più la snaturata sembianza di eroe romantico. Il suo potere diventa affascinante e seducente nei confronti della protagonista, che non può a fare a meno di cedere al suo fascino, innamorandosene.

Scrittura scorrevole e fluida.

Recensione a cura di Luisa Distefano






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