giovedì 15 febbraio 2018

RECENSIONE "A Natale ti sposo" di Evelyn J. Wolfmann

                                                               

RECENSIONE 

  "A Natale ti sposo"

 di Evelyn J. Wolfman
 



           
TRAMA

Fanny Nicolas è una giovane donna dolce e fin troppo sognatrice, che non ha mai smesso di credere nel potere del Natale. A differenza di altri suoi coetanei, riesce a percepire la meraviglia in ogni cosa e a trasportarne un po' nel suo lavoro di Christmas Planner, che la tiene impegnata nel periodo dell'anno che adora. Desiderosa di cambiare aria alla prospettiva di un altro Natale in solitudine, accetta subito il lavoro che la vecchia Helsa Jensen le propone in Norvegia al Drunk Reindeer, un ranch per famiglie che purtroppo sta andando in fallimento. L'incarico sembra facile e Fanny è sicura di riuscire a portarlo a termine senza troppi intoppi, ma la ragazza non ha messo in conto l'incontro con Ben, nipote di Helsa, che tenterà in tutti i modi di farla andare via. Lui è testardo, orgoglioso e non crede che una donna dal lavoro alquanto discutibile possa risollevare e salvare la casa in cui è cresciuto. E nonostante l'attrazione immediata che li unisce, tenterà in tutti i modi di scoraggiarla, senza successo. Fanny è frizzante, non si arrende, e finirà per travolgerlo riportando in piedi non solo il Drunk Reindeer, ma anche il suo burbero proprietario.



RECENSIONE

Buongiorno lovers,
oggi vi parlo del nuovo romanzo di Evelyn J. Wolfman.

Già dal titolo si capisce che è ambientato nel periodo natalizio, quindi ero entusiasta di leggerlo dato che io adoro questo periodo dell’anno.

La protagonista, Fanny, è una giovane donna che ha sofferto molto per la perdita dell’amata famiglia per questo ha fatto della sua passione un lavoro… È diventata una “Christmas planner”.

Un giorno riceve una lettera da Helsa Jensen, proprietaria del “Drunk Reindeer”in Norvegia, che richiede il suo aiuto per risollevare le sorti del ranch per vacanze, qualcosa dentro di lei la spinge ad accettare l’incarico, sente di dover aiutare quella donna.
Arrivata in Norvegia incontra il nipote di Helsa, Ben. 
quest'ultimo, però, è contrario all’arrivo della donna, ma è costretto a subire la decisione della zia e della madre.
Il ragazzo si comporta inizialmente come un burbero e scontroso uomo delle nevi, ma presto il suo cuore si scioglie come neve al sole…

La trama è buona e le premesse erano tutte a favore del romanzo, ma ogni mia aspettativa è stata delusa dopo i primi capitoli.
Il racconto è monotono e noioso, purtroppo l’autrice non mi ha fatta emozionare né mi ha fatto vivere i sentimenti di Fanny.

A volte sembra che l’autrice voglia solamente aggiungere pagine per aumentare la lunghezza del romanzo, creando capitoli che potrebbero essere tranquillamente eliminati, in quanto non aggiungono nulla al filo della storia.

Inoltre l’imbarazzante presenza di innumerevoli errori grammaticali e sintattici che non dovrebbero assolutamente essere presenti in un libro, non ha contribuito a migliorare la mia opinione.
Per aiutarvi a capire cosa voglio dire vi riporto alcuni estratti:

“Non ce l’ho vedeva Ben ad appendere tende color zucchero filato alle finestre.”

“Si infilò sotto il rilassante getto dell’acqua calda e solo all’ora tirò un sospiro di sollievo…”

“… Purtroppo sembrava che non fosse ancora giunto per lei e si chiedeva se mai fosse arrivato.”

“Ovvio che quell’albero andasse bene, aveva iniziato a tagliare abeti con suo padre da prima che imparasse a camminare.”

Questi solo alcuni dei numerosi errori grammaticali, ma non mancano anche errori di punteggiatura, con virgole messa senza una logica.

Consiglio all’autrice di fare un editing completo del romanzo e di rivedere il contenuto sfoltendolo, perché, come ho detto inizialmente, l’idea è bella, andrebbe solo sviluppata meglio e poi raccontata in un italiano corretto.





1 stella


Recensione a cura di Sara Pelizzari


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