mercoledì 14 febbraio 2018

*Recensione* “Tutto l’infinito del cielo” di Angela Contini edito da Newton Compton Editori

*Recensione* 
“Tutto l’infinito del cielo” 
di Angela Contini edito
 da
Newton Compton Editori





Sinossi

Jordan Peterson è un ricco rampollo che gestisce l’azienda di famiglia, cercando di salvarla dal fallimento a seguito della crisi. Tra gli investimenti in cui Jordan si lancia, c’è un beauty center che vorrebbe aprire al posto della pasticceria della bella e ribelle Mackenzie Morgan, chioma rosso fuoco e cuore irlandese. La ragazza non ha alcuna intenzione di perdere il lavoro per un capriccio di Jordan, così si fa incatenare alla porta della pasticceria per impedirne la chiusura. Quando Jordan arriva sul luogo della protesta, litiga subito con Mackenzie. I due, infatti, sembrano proprio non riuscire ad andare d’accordo, ma dovranno mettere da parte la reciproca antipatia per trovare una soluzione. E il modo migliore per affrontare i loro problemi potrebbe essere proprio la dolcezza…




Recensione


Il libro che andiamo ad esaminare oggi si intitola “Tutto l’infinito del cielo” di Angela Contini. Il libro parla della storia tra Jordan Peterson, un ragazzo ricco, arrogante, borioso e sicuro di sé e Mackensie Morgan, una ragazza vivace, allegra, solare con origini irlandesi. I nostri due protagonisti non potrebbero essere più diversi e per questo si odiano, ma saranno costretti a collaborare e frequentandosi quell’odio così profondo si trasforma in qualcosa di diverso.


Ho letto questo libro in una sola giornata perché non riuscivo a staccarmi dalle pagine. La narrazione scorre veloce e fluida: ho amato talmente tanto il modo in cui è scritto, che questa mattina ho acquistato gli altri due libri della serie. La cosa che mi ha colpito di più è la semplicità con cui l’autrice descrive i sentimenti e le sensazioni provate dai protagonisti. Riesci a percepirle e a toccarle con mano, risaltate dal fatto che la trama è narrata in prima persona con il pov dei protagonisti. Mi sono immedesimata in Jordan e nel suo tormento interiore: in quella lotta tra ciò che gli altri si aspettano che facciamo e quello che invece vorremmo in realtà per noi stessi.


“Due ore, diverse pietanze e circa tre bottiglie di vino dopo, mi ritrovo a cantare Oh My Darling Clementine con gli uomini della famiglia Morgan e mi sento fottutamente bene. Niente discorsi d’affari, niente argomenti seri, niente modi compassati, nessuno che mi dica che comportarsi in questo modo non sta bene, solo puro e sano divertimento. Mi sento bene, per la prima volta dopo anni, mi sento bene. Bene davvero. Di quel bene che senti fino nelle ossa e non importa se hai bevuto così tanto da avere la nausea e le vertigini, perché ti senti vivo come non lo sei mai stato in tutta la tua vita. Tutto sembra più chiaro. Quello che voglio, quello che sento, quello che desidero per me.” 



Insieme a Mackenzie, Jordan prende consapevolezza di questo, ma ne è spaventato e non riesce a buttarsi del tutto.



“Mi saluta senza darmi modo di replicare. Vorrei seguirla. Il bisogno che avverto è di una forza unica, così come lo era quello di baciarla poco fa e ancora prima, davanti agli operai. Mi sono trattenuto solo perché non potevo permettermi di lasciarmi andare come se non avessi avuto niente da perdere. La porta si richiude. Rimango da solo con le mie mille incertezze e fragilità. Fragilità che Mackenzie sembra non conoscere. Pare essere così forte, così libera, come ha detto Mark, e la sensazione che provo accanto a lei, come se fossi in assenza di gravità. Non è solo una circostanza occasionale. È sempre così. Mi fa sentire piccolo e grande allo stesso tempo, come nessuno mi ha mai fatto sentire prima d’ora.” 


I battibecchi, il botta e risposta che si scambiano nei dialoghi è esilarante, divertente, accattivante. Mackenzie è linguacciuta e non gliene lascia passare una. Ho amato questo suo lato così solare e irriverente, ma forse è più una difesa per preservare il suo cuore dalla sofferenza, dalla batosta che è lì in agguato.



“In auto me ne sto bella avvolta nella mia coperta, mentre Jordan semra un pesce fuori dall’acquario. Bagnato, col muso e con lo sguardo serio dritto davanti a sé. 

“Goccioli”, dico per rompere la tensione. Non credo serva. Questo tipo di tensione è dura come il ghiaccio. 

“Ma dai?”, mi risponde con sarcasmo senza guardarmi. 

“Rovinerai i sedili di pelle della tua bella auto”, insisto, anche se secondo me sto sbagliando qualcosa. Forse. So benissimo di provocarlo, ma che ci posso fare se ci provo un gusto fuori dal comune?” 



La storia è molto dolce e racconta di due ragazzi normali, due ragazzi qualunque che possono essere anche i nostri vicini di casa. E ed è una cosa che ho apprezzato molto. È una storia che parla di fragilità, di insicurezze dell’anima e delle sue paure. Ma parla anche di amore e di riscatto proprio per quell’amore con la A maiuscola che si incontra una sola volta nella vita e per il quale si farebbe di tutto. Due persone che più diverse non potrebbero essere, ma che proprio per questo non riescono a stare lontane. È un libro che va letto per riscoprire la magia di quei sentimenti veri e puri ormai dimenticati; e se vi aspettate comunque scene hot, state lontani da questo libro, perché anche da quel lato la descrizione è tenera, ma riesce ad essere, allo stesso modo, intensa e sensuale, lasciando molto spazio all’immaginazione. Ed è anche uno di quei libri che quando lo hai finito ti senti vuoto e orfano dei suoi protagonisti e ti chiedi: e adesso?

Quindi per concludere uso il titolo di uno dei libri di questa serie: Tutte le stelle del cielo…ma visto che questo non è possibile, mia cara Angela, dovrai "accontentarti solo" di 

5 stelline!

Recensione a cura di Alissia Marv



1 commento:

  1. Wow, posso dire solo wow. E grazie, ovviamente, per questa straordinaria recensione e per averlo voluto leggere.

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