venerdì 27 aprile 2018

*Recensione* “Nella carne e nell’anima” di Benedetta Mirra

*Recensione*  
Nella carne e nell’anima
di 
                        Benedetta Mirra





Recensione


Il libro di cui parliamo oggi si intitola “Nella carne e nell’anima” di Benedetta Mirra. Il libro tratta della storia di Greta Lockwood figlia di uno dei più potenti uomini della malavita newyorchese e di Ryan suo fratellastro, adottato per mantenere fede ad una promessa. La nostra protagonista si costruisce una maschera per mantenere relazioni in quel mondo così forte e potente, una corazza che la protegge dal mondo esterno. Agli occhi degli altri, infatti appare una regina fredda e algida, una ragazza forte e sicura di se stessa. Ma Greta ha una spada di Damocle che le pende sopra la testa, incarnata proprio da quel ragazzo che conosce fin da piccola, quel ragazzo che ai suoi occhi è entrato nella sua casa e nella sua vita per rubarle il potere. Ryan dal canto suo è un ragazzo arrabbiato con il mondo, che non si sente parte di quella famiglia e che farà di tutto per emergere e per accaparrarsi almeno una fetta di quel potere. Sarà uno scontro tra Titani…senza esclusione di colpi!



Che dire…leggere questa storia equivale a farsi un giro sulle montagne russe: è adrenalina pura. Tra i nostri due protagonisti scorre un odio profondo, solo e soltanto per prevaricare l’altro. Ma si sa, l’odio nasconde qualcosa di più profondo, più radicato, più potente.


“Più ci pensavo e più l’ira cresceva dentro di me insieme a quel senso di straniamento che mi portava sempre di più a pensare di dovermi proteggere. Le mie guardie del corpo non sarebbero bastate. Ryan era subdolo e furbo. Ryan mi conosceva. Ryan mi vedeva. Sapeva dove colpirmi e come farlo.”


Una storia torbida, carnale; una storia di una passione incontrollata e incontrollabile…perché se è vero che quando sono lontani pensano a come fare per potersi distruggere, è quando sono vicini, che si accendono le vere scintille.


“Un bacio dovrebbe essere qualcosa di bello. Il nostro era la promessa della morte. La bara dei sogni. Era doloroso, rabbioso, avido, era sesso puro e contorto, sporco e deviato, incarnava tutto quello che eravamo e che tentavamo miseramente di nascondere. Quel bacio ci spogliava e ci divorava, ci scopava e ci annientava.” 


Ma partiamo dall’inizio: tra loro succede qualcosa nel periodo dell’adolescenza, qualcosa che avrà delle conseguenze negli anni a venire. Sì, perché la trama si snoda con alcuni flashback temporali e ci spiega come e perché è nato tutto questo rancore e odio che i protagonisti provano vicendevolmente. Nel presente troviamo Ryan in carcere a scontare una pena che in realtà non gli appartiene; abbandonato e solo, in compagnia di una crescente sete di vendetta verso chi lo ha incastrato. Quando si lascia pestare da alcuni detenuti, Adam, suo padre adottivo interviene per farlo uscire. Greta è terrorizzata da questo ritorno, perché se all’esterno ostenta forza e sicurezza verso quel ragazzo, è all’interno che cova vero e proprio timore. E più cercheranno di farsi del male, più le loro anime e i loro corpi si avvicineranno.



“Quello che era appena successo, era fuori da ogni logica. Greta tremava, era arrabbiata ma c’era qualcosa di ancora più profondo e pericoloso nel modo in cui aveva urlato ed era scappata. Cercava in tutti i modi di proteggersi. Non da me ma da se stessa. Il suo volto era stravolto, pallido, terrorizzato. Quando mi ero portato Karina a casa, la mia intenzione era proprio quella di provocare Greta, di pungerla e di farla crollare ma non mi sarei mai aspettato di vederla in quello stato. Non sembrava soltanto sconfitta ma sfibrata, svuotata, come se non avesse più la forza di combattere. Impossibile. Greta respirava il mio stesso odio e non vi avrebbe rinunciato per niente al mondo e allora perché avevo la sensazione di averla persa? Per sempre? Senza il suo odio, non sarei stato più nulla.”



Il linguaggio usato dalla scrittrice è scurrile e crudo, perfettamente in linea con il tipo di trama perché è un libro che si avvicina molto ad un soft dark…ma non poteva e non doveva essere altrimenti. Le scene di sesso sono turbolente, animalesche, proprio per questo viscerali; il lettore le vive e le sente di pancia. La storia è narrata, in prima persona, dal doppio pov dei protagonisti e, questo come dico sempre, è una cosa che ti permette di entrare in sintonia con loro. La storia scorre fluida e senza intoppi, perché è scritto molto bene e, suppongo, con un buon editing, visto la mancanza di errori. È una trama intrigante, lontana da un romance; una storia che ti entra dentro…


“Era odio. Puro, oscuro, senza freni. Capii in quel momento che ciò che io e Ryan condividevamo era più potente di qualsiasi distanza e di qualunque ragione. L’odio e l’attrazione erano ingestibili, soprattutto quando ci abbrancavano nello stesso istante. Proprio come era accaduto quella notte e anche poche ore prima, durante la festa. Lo odiavo, ma se c’era qualcosa che odiavo di più, era me stessa perché mi faceva sentire impotente in un modo devastante e inequivocabile. Un modo che mi consumava, pelle dopo pelle.”


Unico appunto che mi sento di fare: la storia si sviluppa un po’ troppo velocemente. Avrei voluto più particolari, descrizioni più approfondite del loro vissuto…ma è un particolare…forse il bisogno di averne ancora di Greta e Ryan, forse il bisogno di non lasciarli andare…



4 stelle

Recensione a cura di Alissia Marv



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