lunedì 14 maggio 2018

BLOG TOUR DIEGO GALDINO - *Recensione* - L'ultimo caffè della sera- edito da Sperling e Kupfer




BLOG TOUR DIEGO GALDINO 
*Recensione* 
L'ultimo caffè della sera
edito da 
Sperling e Kupfer



Recensione



Recensire uno scrittore come Diego Galdino è semplicemente un onore per me e spero di non deludere le sue aspettative, né le vostre che state leggendo questo mio scritto. 

“L’ultimo caffè della sera” è il continuo de “Il primo caffè del mattino”, proprio per questo è necessario, e doveroso è fare un passo indietro…

Abbiamo conosciuto Massimo e Geneviève, e io personalmente, mi sono innamorata della loro storia, dei momenti insieme, che ci hanno fatto sognare tra le vie della città più antica al mondo: Roma. 

Con uno scenario così, è impossibile non innamorarsi, proprio come ha fatto Massimo, un po’ scettico agli amori a prima vista, ma a cui non potrà resistere ad un paio di occhi e a una manciata di lentiggini…

Il suo modo di conquistare la giovane Francese, risulta a tratti tenero e dolce, proprio com’è Massimo, dimostrandole quello che ha nel cuore, e di quello che ogni persona è capace a fare, quando si ha la certezza di amare. 

Proprio da qui voglio ripartire…

Il libro si apre riportandoci nella vita di Massimo. Dopo che la sua Geneviève è tornata a Parigi, il nostro protagonista non si dà pace, alternando alti e bassi. Aveva creduto fortemente in quell’amore, aveva creduto che poteva bere con Lei, “Il primo caffe del mattino”, ma così non è stato. 

Cerca di andare avanti. Accantona ogni pensiero rivolto a Geneviève, ogni emozione, voltando pagina. Era convinto che non avrebbe mai più provato nulla per nessun’altra, e invece, qui entra in scena Mina: una ragazza dolce e solare.

La storia nasce con diverse perplessità da parte di Massimo ma, giorno dopo giorno, si scoprirà sempre più legato a questa donna tanto che, anche “gli amici del bar”, la famiglia, pensa sia arrivato il momento giusto anche per Massimo, di sistemarsi una volta per tutte.

Il loro amore è, descritto da Galdino, in una maniera pura, di una tenerezza disarmante, che non sarà difficile innamorarsi dell’amore. 

Chiaramente nulla sarà facile, anche perché ha lasciato un passato in sospeso che, ovviamente tornerà a bussare alla sua porta, inaspettatamente. 

Ma a questo punto non voglio più dirvi nulla, perché il resto lo dovrete scoprire voi, leggendolo!

Ogni volta che apro un libro di Diego ritrovo la mia Roma, le vie che ho percorso, calpestato; ritrovo quell’aria, quell’atmosfera, che ogni Romano riconosce. Perché, diciamolo, Roma è unica. Inimitabile. Per quanto incasinata sia, la si Ama. E Galdino me lo ricorda ogni volta. 

Non solo. Il suo uso dialettale è la ciliegina sulla torta. Eh sì, perché certe cose, quelle della nostra città, solo con determinate “parole” può avere un senso… 

Noi Romani siamo così, siamo “gajardi”, siamo unici… e Massimo, ci rappresenta alla perfezione.

Grazie Diego. Grazie per scrivere queste storie di cui non si può fare a meno. 
Grazie di scrivere qualcosa di unico. 
Grazie per ogni sfumatura di emozione che, in ogni pagina, incontriamo e troviamo.

Grazie di essere unico!

Recensione a cura di Erika






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